Alzheimer, l’importanza di una struttura accogliente

Molte situazioni patologiche possono determinare un quadro di demenza; delle forme ad esordio dopo i 60 anni il 60-80% è correlato alla malattia di Alzheimer. La malattia di Alzheimer è una sindrome a decorso cronico e progressivo che colpisce circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni. L’inizio è generalmente insidioso e graduale e il decorso lento e la durata media di malattia è di 8-10 anni dalla comparsa dei sintomi.

La scoperta dell’Alzheimer

La malattia di Alzheimer prende il nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che nel 1907 ne descrisse per primo le caratteristiche: essa si differenzia dal normale declino della funzionalità cognitiva dovuta all’età, in quanto quest’ultima è più graduale e associata a minore disabilità sul piano funzionale.

Il tessuto cerebrale dei soggetti da lui osservati presentava riduzione delle cellule nervose e placche senili visibili anche a occhio nudo. Successivamente, con l’utilizzo di procedure di osservazione microscopica con colorazioni chimiche, evidenziò su porzioni predefinite di cervello la presenza di ammassi proteici non degradabili e solubili che compromettono la funzionalità cerebrale.

L’Alzheimer rappresenta la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi occidentali nonché una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione generale. Il rischio di contrarre la malattia aumenta con l’età: si stima che circa il 20% della popolazione ultra-ottantacinquenne ne sia affetta. Esistono tuttavia rari casi in cui la malattia esordisce in età precoce, ovvero prima dei 65 anni (forme ad esordio ‘precoce’).

La demenza di Alzheimer si manifesta attraverso sintomi cognitivi (difficoltà di memoria e di linguaggio, di riconoscimento di oggetti, disorientamento), funzionali (difficoltà nello svolgere le attività della vita quotidiana) e comportamentali (agitazione, ansia, depressione) che con il tempo peggiorano richiedendo un’assistenza sempre più intensa e continua.

Come supportare il malato di alzheimer e la sua famiglia?

Anche se, attualmente, non esistono trattamenti disponibili per rallentare o fermare il danno cerebrale causato dal morbo di Alzheimer, alcuni farmaci possono aiutare, temporaneamente, a migliorare i sintomi della demenza per alcune persone. Questi farmaci -inibitori della colinesterasi quali la memantina, il donepezil, la rivastigmina e al galantamina- funzionano aumentando i neurotrasmettitori nel cervello.

I ricercatori continuano a perseguire modi per trattare meglio il morbo di Alzheimer e le altre demenze progressive. Attualmente, sono in corso decine di terapie e trattamenti farmacologici che cercano di fermare la morte delle cellule cerebrali associate con il morbo di Alzheimer.

La scelta di una struttura accogliente e competente per i pazienti affetti da alzheimer

Sono in atto sistemi di supporto e vengono attuati interventi comportamentali non farmacologici in grado di migliorare la qualità della vita delle persone affette da demenza, nonché delle persone che le assistono e delle loro famiglie. Lo staff altamente qualificato della casa di riposo Domus Santa Rita assiste ogni suo ospite con servizi assistenziali di qualità. Lavoriamo con entusiasmo e competenza per fornire agli anziani ospiti un contesto a misura dei loro sentimenti e bisogni, per migliorarne la qualità della vita e preservane le residue funzionalità.

Scegliere di affidare il proprio caro alla casa di riposo Domus Santa Rita non è una scelta facile, ma è necessaria soprattutto sé il proprio caro è affetto da sindromi neurodegenerative quale è l’alzheimer.  La casa di riposo Domus Santa Rita, sita a Marina di Ardea offre servizi alle persone che hanno bisogno di una maggiore attenzione e un personale di assistenza pratica alla persona, ai suoi bisogni e alle sue esigenze.