Alzheimer, quando è il momento di chiedere aiuto

Se provassimo a immaginare tutte le informazioni che assimiliamo ogni giorno, consciamente e inconsciamente, e tutti i momenti vissuti e i ricordi costruiti come una serie di appunti di un block-notes custodito dal nostro cervello, cosa succederebbe se d’improvviso questi venissero cancellati?
S’avvierebbe un declino cognitivo che nella maggior parte è giustificabile dall’avanzare dell’età ma in altri casi è imputabile ad una condizione irreversibile chiamata Alzheimer.
Per continuare l’analogia, se col tempo alcuni appunti del block-notes venissero cancellati per far spazio ad altri, ciò potrebbe essere considerato normale poiché il cervello seleziona informazioni importanti e archivia quelle che ritiene superflue e questo processo si intensifica con l’avanzamento dell’età.
Se, al contrario, molti appunti del block-notes venissero archiviati senza distinzione di importanza, comportando la perdita di informazioni necessarie per svolgere attività anche abitudinarie, allora il declino cognitivo potrebbe avere una causa più profonda individuabile nell’Alzheimer.

I primi danni a carico della memoria spaziale e di quella associativa
L’Alzheimer, così come altre malattie neurodegenerative, è molto subdola e i primi episodi realmente invalidanti tendono a verificarsi solo dopo anni, per cui il paziente spesso si rivolge tardivamente al medico di famiglia o allo specialista.
I disturbi iniziali interessano la memoria spaziale e quella associativa, che subiscono deficit in seguito ad alterazioni neuropatologiche a carico dell’ippocampo e del precuneus.
Per memoria spaziale si intende la capacità di ricordare informazioni relative alla posizione e alla disposizione degli oggetti nello spazio. Ad esempio, la memoria spaziale ci permette di ricordare dove abbiamo parcheggiato la macchina, come si arriva da un determinato posto e dove si trovano gli oggetti in una stanza. Quella associativa, invece, si riferisce alla capacità di associare informazioni tra loro. Ad esempio, se si associa un nome a un volto, quel nome viene associato al volto e quindi facilmente ricordato. Questo tipo di memoria ci aiuta anche a riconoscere schemi e relazioni tra le informazioni, come ad esempio i fatti storici o scientifici.
Entrambi questi tipi di memoria sono importanti per la capacità di apprendere e di ricordare informazioni. La memoria associativa può aiutare a creare connessioni tra informazioni diverse, mentre la memoria spaziale ci aiuta a orientarci nell’ambiente che ci circonda e a ricordare dove abbiamo visto o lasciato qualcosa.
Nel processo degenerativo dell’Alzheimer, ad essere divorati dalla malattia non sono solo i ricordi ma anche le persone, sia chi ne è affetto e sia chi gli sta vicino, e uno degli aspetti più destabilizzanti è la perdita di memoria delle persone che si amano.

Perdere la memoria delle persone amate
Non ricordare più chi ogni giorno ha fatto e fa parte della propria vita può essere estremamente difficile e doloroso e potrebbe causare sentimenti di solitudine, tristezza, frustrazione e depressione.
La persona che soffre di Alzheimer potrebbe sentirsi confusa e disorientata, non riconoscendo i propri cari o non ricordando i momenti importanti condivisi insieme. Questo può causare un senso di perdita e di isolamento.
Mentre, per i familiari e gli amici, vedere una persona amata coinvolta in un processo degenerativo di perdita di memoria può essere altrettanto difficile. È facile sentirsi impotenti, tristi e frustrati per non essere in grado di aiutare la persona amata a ricordare. Inoltre, non essere riconosciuti da un affetto può causare un forte senso di perdita e lutto.
In generale, perdere la memoria delle persone che si amano può essere un’esperienza estremamente difficile per entrambe le parti coinvolte e può causare una serie di emozioni negative. È importante che le persone che soffrono di questa condizione ricevano supporto e comprensione da parte dei loro cari e che i familiari e gli amici ricevano supporto per gestire questa difficile situazione.

L’importanza del supporto di case di riposo specializzate
Affidarsi ad una casa di riposo specializzata per l’Alzheimer può essere molto importante perché queste sono in grado di offrire una vasta gamma di servizi e trattamenti specifici per questa malattia.
Le case di riposo per Alzheimer, infatti, offrono un ambiente sicuro e protetto in cui ricevere cure e assistenza specializzate.
Inoltre, possono fornire un ambiente sociale stimolante per i residenti, che può aiutare a rallentare il declino cognitivo e migliorare la qualità della vita.
La scelta di affidarsi ad una casa di riposo per la cura dell’Alzheimer può essere, però, difficile.
Infatti, quando sono i parenti a dover prendere decisioni importanti per un caro affetto da Alzheimer, scegliere la casa di riposo è percepito da alcuni al pari di un abbandono. In questi casi, pur di assistere a casa la persona amata, si possono instaurare situazioni complicate e disagio dovute alla mancata preparazione all’assistenza di un malato di Alzheimer.
Solo quando il carico si fa insostenibile, ci si senti ‘in diritto’ di potersi affidare ad una struttura specializzata senza auto-incolparsi di abbandono ma spesso con risentimento che compromette di negatività questa scelta.
Pertanto, è necessario che i primi ad abbracciare la convinzione che si tratti di una scelta positiva per il proprio caro siano proprio i parenti.

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