Alzheimer, un nuovo farmaco migliora le funzioni esecutive e cognitive

Un farmaco già usato per il Parkinson, la Rotigotina, funziona anche per l’Alzheimer, migliorando le funzioni cognitive in pazienti ad un livello lieve o moderato di malattia e le loro abilità manuali.

Il morbo di Parkinson e di Alzheimer sono due malattie molto diffuse nel mondo. In Italia si registrano un milione di persone affette da Alzheimer e 230000 affette da Parkinson.

Ad oggi, non esiste un farmaco capace di debellare l’Alzheimer, né il Parkinson, ma esistono delle cure in grado di attenuarne i sintomi e rendere la vita del paziente quanto più normale possibile.

Arriva, però, una bella notizia dall’ospedale di neuroriabilitazione della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma.

Secondo lo studio clinico, pubblicato sulla rivista JAMA Network, il farmaco Rotigotina, già utilizzato normalmente con i pazienti affetti da Parkinson, produce un miglioramento delle funzioni cognitive nei pazienti con Alzheimer lieve o moderata aprendo a una nuova opzione farmacologica.   Lo studio è stato svolto presso l’ospedale di neuroriabilitazione della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, col supporto della statunitense Alzheimer’s Drug Discovery Foundation. Condotto da Giacomo Koch, Direttore del laboratorio di Neuropsicofisiologia Sperimentale del Santa Lucia, in collaborazione con Alessandro Martorana dell’Università di Roma Tor Vergata, il trial ha coinvolto 94 pazienti di età compresa tra 55 e 83 anni.

Alzheimer e Parkinson: cure a confronto

Il farmaco Rotigotina agisce sul neurotrasmettitore dopamina, che non viene prodotto a sufficienza quando il paziente è affetto da Parkinson.

Per quanto riguarda i farmaci utilizzati per contrastare l’Alzheimer, fino ad oggi erano basati sull’inibizione della acetelcolinesterasi, poiché è un enzima che distrugge l’acetilcolina, neurotrasmettitore fondamentale nel processo di formazione e mantenimento della memoria e dell’apprendimento.

Secondo recenti studi la dopamina funziona a sua volta con pazienti affetti da Alzheimer, migliorando le abilità di ragionamento, le cosiddette funzioni esecutive, o funzioni cognitive superiori.

I pazienti, affetti da Alzheimer, ai quali è stato somministrato il farmaco rotigotina hanno visto migliorate le loro funzioni esecutive, fondamentali per il ragionamento, il giudizio, la memoria di lavoro e l’orientamento. Inoltre, sono progredite le loro capacità di svolgere attività quotidiane di routine, quali lo shopping, la pianificazione, l’igiene personale e l’alimentazione.

La rotigotina funge da agonista della dopamina, ovvero imita l’azione della dopamina e, infatti, i miglioramenti ottenuti nei pazienti sono davvero notevoli, in quanto col procedere della malattia, i soggetti affetti da Alzheimer perdono totalmente la loro indipendenza. Studi precedenti asserivano che la dopamina potesse aiutare le abilità di ragionamento dei pazienti affetti da Alzheimer, ma questa nuova ricerca sembra confermarlo.