Alzheimer e terapia ROT: come e quando usarla

Durante l’intero decorso della demenza, al fine di limitarne le conseguenze e di rallentarne l’evoluzione, è possibile ricorrere agli interventi riabilitativi, che consistono in un complesso di approcci che permettono di mantenere più elevato il livello di autonomia compatibile con la malattia. Tra questi la ROT, la terapia di orientamento alla realtà.

Nei soggetti affetti da demenza, in particolare in quelli con un livello cognitivo di grado lieve/moderato, la ROT, Reality orientation therapy, nell’ambito degli interventi psicosociali rivolti alla persona, è la più diffusa terapia cognitiva e produce, quando applicata, buoni risultati.

Che cos’è è la ROT?

La metodologia della ROT è stata ideata da Folsom nel 1958, presso la Veterans Administration (Topeka, Kansas), e successivamente sviluppata da Taulbee e Folsom negli anni ’60 come tecnica specifica di riabilitazione per i pazienti confusi o con deterioramento cognitivo.

Attualmente la ROT è uno degli interventi riabilitativi più diffusamente impiegati con i pazienti affetti da demenza.

La ROT nelle Case per anziani

La ROT ha come obiettivo fondamentale quello di ridurre la tendenza all’isolamento rendendo il soggetto ancora partecipe alle relazioni sociali e all’ambiente che lo circonda. Tramite ripetitive stimolazioni verbali, visive, scritte, musicali, la ROT si prefigge di rafforzare le informazioni di base del paziente rispetto alle coordinate spazio-temporali ed alla storia personale. Questa è una tecnica abbastanza pervasiva producendo una situazione in cui l’ospite si trova inondato da domande ‘‘che giorno è? che ore sono? in che città ci troviamo?’’ ecc.

Il livello di stimolazione deve essere modulato in base alle risorse del paziente.

Esistono due principali modalità di ROT: formale e informale.

La ROT informale prevede un processo di stimolazione continua che implica la partecipazione di operatori sanitari e familiari, i quali, durante i loro contatti col paziente, nel corso della giornata, forniscono ripetutamente informazioni al paziente. È fondamentale che nel corso della giornata vengano ricordate al malato alcune informazioni importanti circa l’orientamento temporale e spaziale. Fin dal risveglio, da parte è utile comunicare al proprio caro informazioni apparentemente banali: il giorno, la stagione, il nome degli altri familiari. La continua ripetizione delle informazioni aiuta il malato a conservarle maggiormente nel tempo.

La ROT Formale, invece, consiste in sedute giornaliere condotte con gruppi di 4-6 persone, omogenee per grado di deterioramento, durante le quali un operatore specializzato impiega una metodologia di stimolazione standardizzata.

Le tecniche, se ben esercitate, producono ottimi risultati legati all’orientamento della persona, al controllo dei disturbi del comportamento, migliorando la qualità di vita dell’anziano e di chi gli vive accanto.  

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