ANZIANI E SOLITUDINE, GLI EFFETTI SULLA SALUTE FISICA E MENTALE

La solitudine rappresenta motivo di sofferenza e rischio nella popolazione anziana per lo stato di salute fisica e mentale.

La solitudine che colpisce le persone anziane, rischia di compromettere lo stato di salute generale e rischia di incidere sul tasso di mortalità prematura fino al 14% in più rispetto a coetanei non abbandonati a loro stessi.

La solitudine infatti, oltre ad accentuare i già evidenti e prevedibili problemi di salute legati alla normale decadenza senile, porta ad una condizione emotiva e fisica più difficile da controllare.

Aumento sensibile della pressione sanguigna, alti tassi di cortisolo che altro non è che l’ormone dello stress, sintomi depressivi e disturbi al sonno.

La solitudine, inoltre, può essere reale, quando gli anziani vivono da soli oppure percepita, legata quindi alla mancanza di relazioni significative.

Uno stato di prolungata solitudine rischia di alimentare senza controllo, il nascere di una insidiosa e maligna condizione psicologica: la depressione.

Per evitare tutto ciò è fondamentale coinvolgere gli anziani nelle attività, aiutarli a formare nuove amicizie, spingerli a coltivare qualche passione e condividere con loro esperienze e tempo.

Quest’anno più che mai è forte il bisogno di sensibilizzare la popolazione sulla solitudine degli anziani. A causa della pandemia, infatti, le strutture di assistenza si vedono costrette a dover negare le visite dei familiari ai loro cari. Già nella prima fase dell’emergenza, le restrizioni avevano portato negli ospiti una serie di sintomi, come insonnia e ansia. Questo deve far riflettere, per il futuro, sull’influenza dell’isolamento sociale sulla salute degli anziani.

Un anziano attivo sarà una persona più protetta nel futuro.