Anziani e giovani, ballare insieme aiuta mente e corpo

Nonni e nipoti possano condividere alcune azioni fisiche. La danza il ponte che li avvicina, utile anche in alcune patologie quali Parkinson e demenza senile.

Il conflitto generazionale fra nonni e nipoti può allontanarli e avere ripercussioni negative per entrambi. I giovani rischiano di perdere la saggezza e i consigli di vita degli anziani e questi ultimi possono perdersi l’entusiasmo che solo i giovani sanno regalare.

Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, mantenere una relazione e una connessione emotiva fra generazioni differenti è impegnativo, ma il ballo può essere il ponte per avvicinare nonni e nipoti.

Lo studio dimostra che “fare qualcosa con” è probabilmente l’approccio che consente di avvicinare e di condividere non solo un’esperienza, ma anche il valore di un legame. Gli anziani hanno insegnato ai giovani la vita e come si sta al mondo, non solo attraverso la condivisione di storie, ma anche attraverso la condivisione di esperienze. Al tempo stesso, la vicinanza di un giovane e la carica vitale ed energetica che esso può esprimere, aiuta l’anziano a guardare avanti e non solo a vivere di ciò che è stato.

Benefici di salute della danza ad ogni età

Dal punto di vista motorio danzare fa bene allo spirito e alla salute, anche in terza età. Il ballo migliora il controllo muscolare, favorisce l’elasticità delle articolazioni e la memoria, che si riflettono sul miglioramento della vita quotidiana. Inoltre, è emerso che la danza possa essere utilizzata a scopi riabilitativi: tra questi, ritardare il manifestarsi di sintomi del morbo di Alzheimer o di Parkinson. Nei giovani, infine, la pratica della danza sembra portare risvolti positivi sul piano del benessere psicologico e sociale, della soddisfazione personale e dell’auto-motivazione, che trasmessa agli anziani, non può fare altro che bene!