Anziani e incontinenza.

I problemi urinari negli anziani sono molto frequenti, ma spesso gli stessi anziani rifiutano di confessarli per il senso di vergogna.
Tuttavia questa condizione, se affrontata con tempestività, può essere efficacemente risolta.

Statisticamente, sono soprattutto gli uomini a non accettare questo problema.
La convinzione è quella di perdere la propria autonomia e virilità.
Invece la malattia colpisce la popolazione maschile con una frequenza maggiore di quanto si è propensi a credere.

Cause e sintomi

Parlare del problema è solo il primo passo verso la guarigione. Le prime perdite di urina, anche se minime, vanno subito segnalate al dottore, perché possono nascondere cause molto diverse tra loro: potrebbe trattarsi di una banale infezione delle vie urinarie o un invecchiamento della vescica, ma molto spesso l’incontinenza è dovuta a un’ipertrofia prostatica.
L’incontinenza, poi, può manifestarsi con caratteristiche diverse da persona a persona: se le perdite di urina sono precedute da uno stimolo improvviso si parla di incontinenza da urgenza, mentre se sono associate a sforzi, come un colpo di tosse o attività fisiche, si parla di incontinenza da sforzo.

Rimedi

I primi esami cui sottoporsi sono volti a escludere la natura infettiva del problema. Quindi, si procede registrando un diario minzionale, in cui il malato annota ogni giorno con quanta frequenza fa la pipì. Se gli accertamenti individuano che alla base dell’incontinenza c’è una vescica iperattiva o un’ipertrofia prostatica benigna la terapia farmacologica può essere già risolutiva.
Se invece le perdite compaiono dopo un intervento di asportazione della prostata, si agisce subito con la riabilitazione, che favorisce il recupero della continenza: i risultati sono garantiti e molti risolvono il problema nel giro di pochi mesi.