Articoli

morbo di Alzheimer

Morbo di Alzheimer, il ruolo della famiglia

Il morbo di Alzheimer è un serio problema che affligge la terza età. Ma la famiglia, con il supporto di una struttura adeguata, può fare tanto!

Una delle cose più difficili nella nostra vita e accettare di invecchiare. Quando arriva il momento in cui bisogna fare i conti con una mente non più scattante e con un fisico che non risponde più come vorremmo, si mette in discussione non soltanto la sfera personale ma anche quella relazionale e, in particolare, il rapporto con la propria famiglia. In questo frangente, i propri cari rappresentano un supporto fondamentale per l’anziano, che solo attraverso le attenzioni e la vicinanza dei familiari può ritrovare la serenità e lo stato d’animo giusto per vivere appieno anche questa età della vita.
Tuttavia, quando bisogna confrontarsi con l’insorgere di una malattia, le cose diventano più difficili, non soltanto per l’anziano, ma anche per chi si prende cura di lui. Nel caso di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer o la demenza senile, la riduzione delle abilità e dell’autonomia personale determina una trasformazione radicale delle condizioni di vita di tutta la famiglia, sia a livello pratico-comportamentale che affettivo-relazionale. E’ necessario prendersi cura costantemente del malato, ogni ambiente deve essere adattato al soggetto allo scopo di evitare aggravamento di disturbi comportamentali o incidenti, e in questo contesto è normale che gli equilibri familiari ne risentano.
Il disagio generato dalla necessità di prendersi cura del malato, la difficoltà di conciliare impegni lavorativi e relazionali, lo stress e la frustrazione legati all’incapacità di comprendere fino in fondo le necessità del proprio caro… tutti questi fattori innescano una serie di dinamiche psicologiche che rischiano di minare l’intero nucleo familiare.
Scegliere una casa di cura, a questo punto, non deve configurarsi come una scelta di abbandono, ma come una decisione dettata dall’amore per il proprio familiare malato. Di primo acchito, siamo portati a biasimare la scelta della casa di cura, soprattutto per l’allontanamento del malato dalla propria casa, ma con un ragionamento più razionale possiamo renderci conto di quanto la situazione possa migliorare, grazie all’aiuto di esperti del settore e di professionisti affidabili.
Domus Santa Rita dispone di una struttura ideale ad accogliere il tuo caro, dotata di tutto ciò di cui un anziano ha bisogno per sentirsi a proprio agio, e il personale è attento, cortese, disponibile all’ascolto: chi opera nella struttura Domus Santa Rita conosce l’importanza del calore umano e di quei piccoli gesti capaci di dare luce anche ai momenti più bui della nostra vita.

memofilm

Memofilm, l’uso del cinema contro le demenze

Nonostante i numerosi passi avanti effettuati dalla ricerca negli ultimi anni, attualmente, l’Alzheimer e le altre forme di demenza affliggono ancora milioni di persone in tutto il mondo e le soluzioni farmacologiche e cliniche rappresentano ancora una sfida per la medicina contemporanea, tuttora incapace di fornire una risposta efficace ad uno dei problemi più sentiti della nostra epoca.
Dati gli scarsi risultati, si è cercato parallelamente di realizzare tutta una serie di interventi di tipo non farmacologico, rivolte piuttosto alla cognitività dell’individuo e che si basano su una visione olistica secondo la quale ogni persona si esprime e si realizza in maniera equivalente attraverso il contributo di competenze cognitive, emozionali ed affettive.
Tra i progetti più interessanti troviamo “Memofilm”, nato nel 2008 con la collaborazione tra ASP Città di Bologna e Cineteca di Bologna.
Si tatta di un particolare strumento audiovisivo pensato per il paziente affetto da malattia neurodegenerativa che si propone da un lato di riorientare il paziente rispetto all’ambiente
in cui vive, al tempo della propria storia personale, e dall’altro di contrastare la frammentazione psichica causata dalla malattia, migliorando in questo modo i comportamenti di adattamento.
Grazie alla collaborazione determinante dei familiari dell’assistito e degli operatori sanitari, si ricrea un filmato realizzato con materiali appartenenti all’universo sensoriale, percettivo e affettivo dell’individuo, della durata di circa 15-20 minuti, da sottoporre al paziente quotidianamente. Il filmato dovrebbe produrre stimoli positivi ed utili dal punto di vista cognitivo, ma anche se non sono stati osservate variazioni significative in questo senso nei casi analizzati, importantissimi sono i risultati osservati nell’evoluzione del BPSD (Behavioral and Psychological Symptoms of Dementia). Si è, infatti, rilevata un’alterazione del punteggio NPI nei soggetti sottoposti alla visione del Memofilm: nella maggior parte dei casi si è assistito ad una diminuzione del punteggio NPI, anche a seguito di un mese di sospensione della visione del Memofilm.
Dodici pazienti su tredici sono stati in grado di riconoscere persone, oggetti e situazioni rappresentate nel Memofilm e il riconoscimento della propria abitazione ha prodotto la cessazione del delirio di fuga in un caso singolo e il miglioramento di comportamenti iterativi e inadeguati in tre casi.
Lo strumento è utile anche per valutare il logoramento psico-fisico prodotto dal BPSD sui caregivers e sulle figure professionali che prestano assistenza ai malati di demenza, che dimostrano nella maggior parte dei casi una riduzione dello stress a seguito della visione del memofilm.
In conclusione, il progetto sembra mostrare risultati prevalentemente positivi e potrebbe aprire altri percorsi capaci di unire arte e scienza e di offrire un contributo importante nell’ambito di problematiche sentite anche dal punto di vista sociale, proprio come nel caso dell’Alzheimer e delle demenze.

Depressione

Depressione, l’anticamera dell’Alzheimer

Tra i disturbi più diffusi della terza età non vi sono soltanto le malattie neurodegenerative, ma anche qualcosa che spesso tendiamo a sottovalutare: stiamo parlando della depressione che, in base ad una ricerca di qualche anno fa, è da considerarsi l’anticamera dell’Alzheimer.
L’insorgere della depressione nell’anziano è determinata da una serie di fattori concatenati, che possono riguardare aspetti sociali, psicologici e biologici dell’individuo. Lutto, riduzione del ruolo sociale, disabilità, ma anche presenza di un dolore fisico continuo, insufficienza circolatoria a livello cerebrale o malattie come diabete e ipertensione: questi sono solo alcuni dei motivi che predispongono l’anziano alla depressione, dunque la diagnosi può presentarsi estremamente complicata in virtù della variabili individuali dei fattori di rischio.
Parte della difficoltà di identificare la depressione nell’anziano è data dal fatto che molti sintomi chiave sono spesso presenti anche nel normale processo di invecchiamento.
Un’attenzione particolare va data al comportamento dell’anziano, che può manifestare una tristezza persistente di due o più settimane e un calo di interesse generale, ma segnali importanti sono dati anche dalle ripercussioni del disturbo sul corpo, che si manifestano con alterazioni dell’appetito, del peso corporeo e del sonno. Inoltre, la depressione senile si manifesta in maniera più intensa rispetto a quella degli adulti giovani, con tendenza a ricadute e alla cronicizzazione due volte più elevata, e nel tempo tendono ad evolvere in vere e proprie demenze, dei quali la depressione spesso non è che uno stadio molto precoce. In base a tali osservazioni, si è ipotizzato che trattando la depressione si possa anche diminuire l’incidenza dei disturbi cognitivi poiché, permettendo all’anziano di recuperare il proprio funzionamento individuale e sociale, vi è uno stimolo sulla plasticità cerebrale e quindi sulle facoltà mentali. I farmaci antidepressivi più recenti si presentano infatti più ricchi rispetto a quelli tradizionali, in quanto non solo aumentano i livelli sinaptici di serotonina ma influiscono anche sui neurotrasmettitori, con conseguente miglioramento dei sintomi cognitivi quali memoria, attenzione e focalizzazione.
Presso la Domus Santa Rita, l’aspetto sociale e psichico dell’anziano è tenuto in grandissima considerazione, e l’ospite è sollecitato, attraverso attività anche collettive, a tenere in
allenamento costante corpo e mente; i farmaci rappresentano soltanto un aiuto a quella che è la vera e propria cura per depressione e per disturbi cognitivi: la vita!

casa di riposo per anziani

Casa di riposo per anziani e spazi comuni

La casa di riposo per anziani Domus Santa Rita dispone di spazi comuni ben attrezzati e in grado di garantire libertà e tranquillità a tutti gli ospiti.

Il dovere primario di una casa di cura per anziani è quello di garantire il benessere e la serenità dei propri ospiti.
E’ fondamentale, per ciascun anziano, avere la possibilità di continuare a coltivare i propri hobbies e i passatempi che fanno parte della loro quotidianità, ma altrettanto importante è riuscire a condividere pacificamente spazi comuni con gli altri ospiti della struttura.
Esistono case di cura in cui gli anziani hanno a disposizione un’unica sala di svago, dove attività diverse possono diventare fonte di disturbo reciproco.
Ciò incide pesantemente sulla serenità e sulla vivibilità della casa di cura e finisce per ripercuotersi sul benessere psicofisico dell’anziano.
E’ dovere degli operatori, quindi, gestire ed organizzare in maniera opportuna gli spazi comuni disponibili, recando l’attenzione e la cura necessari per le esigenze di ciascun ospite della struttura.
Chi desidera un ambiente tranquillo e privo di schiamazzi potrebbe non gradire la condivisione degli stessi spazi con chi, invece, preferisce dedicarsi a qualche gioco o guardare la televisione, e questo è possibile solo nelle migliori strutture, dotate di più sale adibite allo svago dei propri ospiti.
Presso la casa di riposo per anziani Domus Santa Rita offriamo il meglio in questo senso, perché mettiamo al primo posto la serenità e la tranquillità di ogni anziano loro ospite.
Il nostro gentilissimo e cordiale staff è preparato per offrire ai vostri cari tutto il rispetto e la comprensione che meritano, e si impegnano quotidianamente per rendere la casa di cura il luogo accogliente e familiare di cui ogni anziano ha bisogno.
Basta davvero poco per regalare un sorriso e per riempire le giornate di momenti fatti di compagnia e di condivisione: affidati alla professionalità e al calore familiare di Domus Santa Rita, e scoprirai di poterla considerare come una seconda casa per il tuo caro.

casa di cura per Alzheimer

Casa di cura per Alzheimer, perché rivolgersi ad una struttura

Una casa di cura per Alzheimer è un luogo in cui il tuo caro può trovare il sostegno e la professionalità di cui ha bisogno per superare ogni giorno gli insidiosi ostacoli della malattia.

Il morbo di Alzheimer è una delle malattie neurodegenerative più temute e insidiose degli ultimi tempi.
La sua triste fama è dovuta in primo luogo alla mancanza di una cura effettiva e di metodologie di diagnosi sufficientemente attendibili, ma buona parte del disagio dipende anche dalla difficoltà di affrontare e gestire la malattia, non soltanto dal punto di vista di chi ne è colpito in modo diretto, ma anche per quanto concerne la famiglia del malato.
Il ruolo di caregivers non manca di momenti frustranti e difficili, generati inevitabilmente dal senso di impotenza e da tutte le responsabilità che tale impegno comporta, per cui è fondamentale imparare a riconoscere la necessità di rivolgersi ad una struttura specializzata, non soltanto per sé stessi, ma nell’interesse del malato stesso.
La prima difficoltà riscontrata da ogni caregivers, per esempio, consiste nel conciliare la cura al malato con i comuni impegni quotidiani.
Si tende purtroppo a ritenere le case di cura una soluzione estrema, quasi una mancanza di responsabilità da parte della famiglia e si cerca in tutti i modi di prendersi cura del malato in casa propria, con i propri mezzi e a costo di sacrifici non indifferenti.
In realtà, esistono molte strutture perfettamente idonee ad accogliere i malati di Alzheimer, come la casa di cura per Alzheimer Domus Santa Rita, presso la quale i vostri cari saranno assistiti da un personale esperto e qualificato e potranno mantenere una vita più che dignitosa all’interno di un ambiente caloroso e perfettamente attrezzato per ogni evenienza.
La Domus Santa Rita fornisce l’assistenza e le competenze necessarie perché un malato di Alzheimer possa vivere in un ambiente sicuro e controllato, con un staff scelto non solo per abilità ed esperienza ma anche per sensibilità e disponibilità.
Affidarsi alla Domus Santa Rita non è un sinonimo di abbandono, bensì una scelta di profondo amore nei confronti del vostro caro: non abbiate paura di chiedere la nostra assistenza.

alzheimer e perdita della memoria

Alzheimer e perdita della memoria, al lavoro per un farmaco futuro

Alzheimer e perdita di memoria rappresentano tematiche di grande preoccupazione per gli anziani.

Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Southampton, l’infiammazione al cervello può avere un ruolo centrale nello sviluppo di Alzheimer e perdita della memoria, dunque trattare tale stato infiammatorio può aiutare a combattere il morbo stesso.
E’ su questo risultato che i ricercatori inglesi si sono concentrati, conducendo esperimenti su un particolare agente chimico che sembra essere in grado di ridurre la neuroinfiammazione, con un potenziale effetto positivo sui problemi ed i comportamenti legati al morbo di Alzheimer.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Brain”, è partito con l’osservazione del tessuto di cervelli sani e di cervelli colpiti da Alzheimer e perdita della memoria, che riportavano livelli maggiori di cellule immuni: ciò suggeriva la presenza di una infiammazione, in quanto le molecole che regolano il numero di cellule della microglia diventano più attive con il progredire della malattia di Alzheimer, generando quindi un livello maggiore di infiammazione.
Si è poi passati all’osservazione di una sostanza chimica nota come GW2580, che sembra essere in grado di ridurre la perdita di memoria e i problemi comportamentali dei topi a cui è stata somministrata, affetti da disturbi simili all’Alzheimer.
Il gruppo di ricerca è quindi ad un passo dal dimostrare che l’Alzheimer si può effettivamente contrastare, ed ora è pronto a collaborare con i partner dell’industria farmaceutica per dare vita ad un farmaco sicuro ed adeguato ai test, così da poterne riscontrare gli effetti positivi anche sull’uomo.
Anche se al momento non si ha nulla di certo, lo studio resta entusiasmante ed incoraggiante per tutta la comunità scientifica, conscia della necessità di trovare un trattamento capace di rallentare o possibilmente fermare lo sviluppo della malattia più preoccupante del nostro secolo.

ricerca Alzheimer

Ricerca Alzheimer, scoperto gene che ne rallenta l’insorgere

Ricerca Alzheimer: è stato individuato un nuovo gene che sembra in grado di rallentare l’insorgere della malattia.
La scoperta è stata annunciata da un gruppo di ricercatori appartenenti alla Australian National University, gli ideatori della scoperta che potrebbe spalancare la strada alla sintetizzazione di nuovi farmaci in grado di ritardare la malattia di Alzheimer fino a diciassette anni.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, è basato su dati raccolti nel corso di ricerche su una popolazione colombiana: tale popolazione, infatti, è notoriamente portatrice di mutazioni genetiche collegate ad un maggior rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer: per citare un esempio, solo nella città di Yaramul è possibile contare circa 5000 persone ad alto rischio di insorgenza Alzheimer, e si prevede che addirittura la metà riceverà una diagnosi già all’età di 45 anni. Se questi dati possono apparire scioccanti, basti pensare che alcuni hanno sviluppato i sintomi già dai 32 anni di età.
Le ricerche effettuate su questa popolazione hanno così portato alla scoperta che la causa di questa predisposizione risulta essere una mutazione del gene cosiddetto “Apoe”, un gene in grado di bloccare la malattia, ritardandone lo sviluppo di decenni. Tale gene agisce positivamente sul cervello, proteggendolo e impedendo alle placche amiloidi di depositarsi, contrastando così in generarsi ed il decorrere della malattia di Alzheimer. E’ quindi possibile, secondo i ricercatori, riuscire ad “imitare” le capacità di questo gene, magari amplificandone l’azione, così da ottenere un effetto ritardante ancora maggiore.
Nonostante la scoperta non abbia nulla a che vedere con una cura effettiva, possiamo comunque considerare questo studio come una piccola vittoria sul morbo di Alzheimer che, grazie ai costanti passi avanti della scienza, sembra fare sempre meno paura.

personale di casa di riposo

Personale di Casa di riposo Domus Santa Rita

Il personale di casa di riposo Domus Santa Rita è scelto per le sue qualità di professionalità, gentilezza, disponibilità e ascolto.

Le case di riposo sono spesso percepite dagli anziani come luoghi di spersonalizzazione, luoghi in cui tendono a sentirsi abbandonati dai propri cari e familiari. Oggi, grazie all’impegno e alla passione del personale di casa di riposo che opera nel settore, questo falso mito è stato sfatato e le case di riposo rivalutate: non più luoghi di abbandono ma ambienti ricchi di vita e di esperienze nuove, dove gli anziani possono godere appieno delle loro giornate e dei loro hobbies, inserendosi in una comunità che offre ancora delle opportunità e che porta alla costruzione di nuove relazioni sociali.
Per un anziano è fondamentale sentirsi parte di un ambiente stimolante e ricco di vita, ma è altrettanto importante, per i familiari, la garanzia di un luogo sicuro e affidabile e di un personale attento e professionale, a cui affidare il proprio caro.
In ogni casa di riposo, infatti, bisogna garantire prima di tutto la presenza di figure professionali e qualificate in relazione alle necessità dei propri ospiti. Si tratta di un ruolo di grande responsabilità, per cui non basta essere precisi e puntuali, perché affine soltanto a chi è dotato della giusta sensibilità e del tatto necessario per interagire con gli anziani. E’ un impiego che implica delicatezza, positività, capacità di ascolto, ma soprattutto necessita di una innata dedizione per il prossimo.
Domus Santa Rita conosce l’importanza di un personale garbato e disponibile, ed è per questo che lo staff che opera al suo interno risponde a tutti i requisiti richiesti da chi ha a cuore il proprio caro e desidera affidarlo a persone in grado di comprenderlo e di rispettarlo. Il personale di casa di riposo Domus Santa Rita, oltre ad offrire un servizio di grande qualità, garantiamo il massimo rispetto e considerazione per i vostri anziani, che verranno accolti in un ambiente amorevole e familiare, ricco di persone disponibili e pronte ad offrire tempo, ascolto e dedizione.

diritti degli anziani di casa di riposo

I diritti degli anziani di Casa di Riposo Domus S. Rita

I diritti degli anziani di Casa di Riposo Domus Santa Rita sono rispettati e riconosciuti da tutti i membri dello staff.

Le case di cura per anziani sono ambienti nati appositamente per offrire una permanenza piacevole e agiata al paziente, che deve essere assistito con le premure e le attenzioni dovute.
Il personale che opera nella casa di cura ha il dovere di onorare la dignità di ciascun anziano, rispettandone le convinzioni religiose ed etiche. Ecco perché è importante conoscere i diritti degli anziani di Casa di Riposo Domus Santa Rita.
Innanzitutto, tutti i pazienti devono essere riconosciuti con il proprio nome e cognome, non attraverso la pratica spersonalizzante di assegnare loro un numero, e bisogna garantire loro informazioni esaurienti circa le prestazioni e le competenze delle persone che lo hanno in cura. Inoltre, ogni degente ha il diritto di conoscere la propria situazione clinica così come è dovere informarlo circa la terapia suggerita ma anche circa i trattamenti alternativi, anche se eseguibili in altre strutture.
Le informazioni circa la condizione clinica del degente sono ovviamente coperti da privacy e, qualora venga presentato un reclamo, questo deve essere visionato tempestivamente.
Qualora l’anziano non sia in grado di autodeterminarsi, tale diritto varrà per i familiari del paziente.
Allo scopo di garantire una convivenza piacevole e serena, i pazienti e i familiari di questi sono tenuti a rispettare le direttive della casa di cura e la comunità sociale, allo scopo di migliorare le prestazioni stesse del personale.
Il rispetto di ambienti, attrezzature, arredi e della comunità sociale in genere agevolano lo staff della casa di cura, che potranno così dedicarsi al loro impiego offrendo il massimo della disponibilità.
Gli orari della Casa di Cura vanno tenuti in considerazione al fine di permettere la normale attività assistenziale terapeutica e favorire la quiete ed il riposo degli altri pazienti.
La struttura, inoltre, conta di ambienti specifici per attività ricreative, così da permettere, a chi lo desidera, di dedicarsi ai propri hobbies senza disturbare il riposo notturno o giornaliero degli altri ospiti, dunque è dovere dei pazienti evitare di creare situazioni di disturbo.
In conclusione, è nei compiti del paziente riferire tempestivamente ai sanitari di un’eventuale desiderio di rinunciare a cure e prestazioni programmate, così da evitare spreco di tempo e risorse per la struttura.
La Casa di Cura Domus S. Rita dispone di una struttura di alto livello e di uno staff cortese e disponibile che saprà mettere a proprio agio i vostri anziani, fornendo il meglio del servizio sanitario e terapeutico, ma soprattutto lieti di instaurare con i vostri cari un rapporto di fiducia e di rispetto, che renderà la permanenza nella casa di cura piacevole e calorosa.

attività nella casa di riposo

Attività nella casa di riposo Domus Santa Rita

L’ attività nella casa di riposo Domus Santa Rita è presa in particolare considerazione e garantisce all’ospite una permanenza piacevole e serena.

Quando si raggiunge la terza età, le notevoli restrizioni fisiche e spesso anche psichiche, insieme alla progressiva perdita di autonomia, portano l’individuo a realizzare che molte attività ed hobbies non gli sono più possibili.
Uno scopo importante della casa di cura è quello di far scoprire ai propri ospiti che anche se questa condizione può essere considerata un limite da un lato, dall’altro può aprire la strada a nuove esperienze e nuove attività ugualmente ricche e soddisfacenti.
Ecco perché la Domus Santa Rita promuove molte attività nella casa di riposo che permettono all’anziano di ritrovare la propria dimensione e di rafforzare le relazioni con gli altri ospiti.
La vecchiaia, infatti, non cancella affatto il bisogno di contatto sociale e di svago, e pensare che un anziano debba restare a riposo continuo è un errore che può portare ad inerzia, noia e spesso addirittura a depressione o a disturbi legati alla poca attività fisica e psichica. Qualunque individuo, in qualsiasi età, ha la necessità di sentirsi vivo, stimolato, attivo nel mondo della società, e questo vale in particolar modo per i nostri anziani che, senza la possibilità di esprimersi rischiano di sentirsi inesistenti e insoddisfatti.
La casa di cura Domus Santa Rita garantisce ai propri ospiti la scoperta di nuove esperienze e di attività consone alle loro possibilità, favorendo l’attività motoria e il divertimento.
Attraverso il gioco e l’attività, l’anziano entra in contatto con gli altri e ciò può portare anche al miglioramento del carattere, reso magari irritabile da dolori e da inattività. In questo modo, l’anziano smette di concentrarsi su malanni, dolori, pillole e pensione, ma impiegherà il proprio tempo in qualcosa di gradevole ed istruttivo, che gli permette di rivalutare il proprio ruolo e di mantenere il proprio posto nella comunità.