Consigli per i familiari di anziano con demenza

Avere un rapporto di qualità con un anziano affetto da demenza non è facile: oltre le migliori terapie, conta la gentilezza e l’amore.

Sono tanti gli ostacoli nell’interazione con un anziano affetto da demenza senile: a causa del declino cognitivo, l’anziano ricade spesso in una condizione di seria invalidità, spesso complicata da disturbi comportamentali che possono rendere problematica e frustrante la comunicazione.
Tuttavia, far sentire l’anziano accolto ed ascoltato non è impossibile. Con alcuni accorgimenti, il ruolo del caregiver può essere facilitato e contribuire anche a migliorare il benessere complessivo dell’anziano.

Riorganizzare gli spazi domestici
Sul fronte pratico, un primo aspetto di cui tenere conto è l’abitazione. È fondamentale che gli ambienti in cui vive l’anziano affetto da demenza siano più sicuri e organizzati possibile: assicuratevi di eliminare tutti gli ingombri e le situazioni che possono facilitare il rischio di caduta; i mobili possono offrire un appoggio sicuro nel percorso dell’anziano; vanno applicati dispositivi antiscivolo nella vasca, sul pavimento e sui gradini; sedie, poltrone e divani devo essere stabili, non troppo bassi e privi di cuscini che possano scivolare e facilitare cadute.

Coltivare le abitudini
Gli anziani affetti da demenza senile soffrono molto del cambiamento di luoghi e di abitudini. Allo scopo di evitare stress e traumi è quindi opportuno conservare un ambiente familiare, riconoscibile e noto, nel quale sia semplice ricordare la collocazione degli oggetti e le stanze in cui si svolgono le attività quotidiane. Anche i trasferimenti associati alle vacanze sono preferibilmente da evitare perché impongono all’anziano la permanenza in un contesto estraneo che ne stravolge completamente l’orientamento spazio-temporale, con effetti negativi che si ripercuotono sulla sua funzionalità anche dopo il ritorno al domicilio abituale.

Come interagire in modo efficace
Per comunicare con un anziano affetto da demenza, occorre essere pazienti, gentili ed accoglienti, ed utilizzare un tono di voce calmo e pacato. Ricorda sempre che eventuali reazioni negative da parte dell’anziano malato sono da imputare alla malattia e non hanno nulla a che vedere con chi l’anziano sta interagendo. Inoltre, è importante essere pazienti e non aspettarsi risposte rapide e precise.
Usa parole semplici e frasi brevi e dirette, evitando perifrasi, modi di dire, metafore, costruzioni retoriche, che l’anziano faticherebbe a seguire. Mentre si parla, inoltre, bisogna guardarlo negli occhi, accompagnando il discorso con una gestualità che aiuti la comprensione. I concetti espressi devono essere il più possibile affermativi, evitando frasi con negazioni o doppie negazioni che tendono a generare confusione. Dopo avergli posto una domanda, gli si deve lasciare il tempo di rispondere, senza subentrare con un secondo quesito o proseguire il discorso per riempire il silenzio.

Non dimenticare la salute del caregiver
Occuparsi di assistere un caregiver ha un peso importante in termini fisici e psicologici. È importante ritagliarsi del tempo per recuperare e prendersi cura di se stessi, senza pensare che ciò possa essere un gesto egoista: si tratta infatti di una strategia indispensabile per riacquisire le energie fisiche e mentali ed evitare di andare incontro a fenomeni di burn out.
Se hai un caro affetto da demenza senile e cerchi una struttura attrezzata, sicura e completa di uno staff professionale e dedicato, rivolgiti alla Domus Santa Rita.
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