GLI ANZIANI E IL VACCINO ANTINFLUENZALE

Il vaccino antinfluenzale può rappresentare una valida arma per contrastare il Covid 19 durante la stagione invernale, soprattutto per gli over 65.

L’influenza costituisce un rilevante problema di sanità pubblica, in particolare per le possibili gravi complicanze nei soggetti a rischio come le persone con 65 anni e più. Il Servizio sanitario nazionale offre il vaccino antinfluenzale gratuitamente agli over 65, alle donne in gravidanza, al personale sanitario e alle forze dell’ordine, a chi lavora a contatto con gli animali e ai donatori di sangue.

Ma quanti sono gli anziani, categoria maggiormente a rischio di esiti infausti sia per quanto riguarda l’influenza che Covid-19, che effettivamente si vaccinano?

Eurostat ha recentemente pubblicato i dati relativi alla percentuale di anziani che si vaccinano contro l’influenza nei Paesi europei.
I dati medi delle ultime tre campagne vaccinali fra il 2016 e il 2019 mostrano che la copertura vaccinale coinvolge poco più della metà degli ultra 65enni (56%), con punte che sfiorano il 71% tra gli ultra 85enni, senza mai raggiungere i livelli di copertura raccomandati.

La vaccinazione è particolarmente importante nelle persone affette da alcune patologie croniche come le malattie dell’apparato respiratorio e dell’apparato cardiovascolare, il diabete, l’insufficienza renale e i tumori, patologie piuttosto frequenti in età anziana. Anche fra le persone affette da cronicità, la copertura vaccinale resta bassa (62%) e lontana da quanto raccomandato. Fra tutte le persone con patologie croniche, il ricorso alla vaccinazione antinfluenzale è più frequente fra i cardiopatici (67%).

Il Paese che nel 2018 ottenne la copertura più alta fu il Regno Unito, con un 72% di anziani protetti contro il virus dell’influenza. Seguirono l’Irlanda con 68,5, l’Olanda con 62,7 e l’Italia con il 52,7. In fondo alla classifica la Macedonia del Nord, con appena il 6,9% di over 65 vaccinati, quindi la Lettonia con 7,7 e l’Estonia con 10,2.