comunicare con un malato di Alzheimer

Riserva cognitiva: perché è importante tutelarla?

I miglioramenti nello stile di vita e nella qualità delle cure mediche, hanno determinato una progressiva crescita del numero degli individui nella fascia più anziana della popolazione.
Di pari passo, però, è aumentata anche l’incidenza delle malattie neurodegenerative correlate all’età.

Sono, infatti, sempre più richieste le terapie non farmacologiche nel trattamento delle demenze.
Nello specifico, l’approccio non farmacologico, sfrutta la riserva cognitiva e le potenzialità residue della persona con demenza, con l’obiettivo di stimolare e attivare quelle funzioni cognitive non completamente deteriorate.

La riserva cognitiva è la capacità del nostro cervello di far fronte attivamente ai cambiamenti dovuti all’età o ad un danno cerebrale.

Mantenere un corretto stile di vita e impegnarsi in attività cognitivamente stimolanti, aiuta a sviluppare positivamente la riserva cognitiva di ciascuno di noi.

Perché è importante la riserva cognitiva?

Nel corso degli anni sono stati effettuati vari studi a riguardo.
In particolare, sono stati presi come esempio due pazienti con la stessa diagnosi.
Quello con una maggiore riserva cognitiva, tollererà più a lungo una lesione anche molto più grave, prima che siano evidenti i segni della compromissione cerebrale.
Da qui, nasce l’importanza di incrementare la riserva cognitiva, mantenendola in costante allenamento.

Se la demenza è caratterizzata da una progressiva perdita delle funzioni cerebrali, ha senso allenare il cervello?

Gli studi scientifici hanno mostrato evidenze positive di più cicli di trattamento all’interno di un anno.
Ovviamente, nel paziente con demenza, non sarà possibile ripristinare le abilità cognitive e comportamentali che sono state perse.
Tuttavia, si potrà rallentare la perdita delle capacità cognitive e delle attività della vita quotidiana non ancora intaccate dalla malattia.

Durante il trattamento, i compiti saranno assegnati seguendo il principio della gradualità.
È importante assegnare compiti che non risultino né troppo semplici, né troppo difficili.
Il giusto equilibrio consiste nel proporre esercizi che il malato è ancora in grado di svolgere, per poi procedere con esercizi più semplici con il progredire della malattia.

Cos’è la stimolazione cognitiva?

La stimolazione cognitiva implica il coinvolgimento del paziente in compiti che riguardano la quotidianità con il fine di stimolare genericamente l’attività mentale.
Lo scopo sarà quello di rallentare il più possibile la perdita delle capacità cognitive per mantenere un buon funzionamento nelle azioni di vita quotidiana.
Le attività proposte includono la somministrazione e la ripetizione di esercizi specifici, ma possono includere anche metodi di compensazione come l’utilizzo di strategie e ausili.

Le attività da proporre.

  • Terapia della Reminiscenza: un intervento riabilitativo nel quale il ricordo diventa lo strumento principale per stimolare le risorse mnesiche residue e per favorire il recupero di esperienze emotivamente.
    Inoltre, l’utilizzo di questa tecnica contribuisce a prevenire il processo di disintegrazione della personalità. Infatti attraverso un allenamento mentale sarà possibile arricchire i propri ricordi e facilitare gli aspetti relazionali.
  • Terapia di Orientamento alla Realtà (ROT): un intervento finalizzato a riorientare il paziente rispetto a sé, alla propria storia e all’ambiente circostante.
    Ha l’obiettivo di modificare comportamenti disfunzionali, migliorare l’autostima del paziente e ridurre la tendenza all’isolamento.
    Attraverso stimolazioni multimodali (verbali, visive, scritte, musicali), si rafforzano le informazioni di base rispetto alle coordinate spazio- temporali dell’ambiente di vita.
  • Training cognitivo: una parte del processo riabilitativo che mira all’esercizio delle funzioni cognitive attraverso l’utilizzo di compiti specifici.
    Il training si basa sul concetto secondo cui il cervello abbia la capacità di modificarsi in risposta alle stimolazioni ambientali.
    La pratica ripetuta di specifiche abilità cognitive può, quindi, guidare il cervello nella riorganizzazione delle funzioni, compensando le abilità perse a causa della lesione o supportando le abilità preservate.

Domus Santa Rita

Scegliere una struttura adeguata per l’assistenza del tuo caro, è fondamentale per permettergli di mantenere una buona qualità di vita.

La proposta delle attività ricreative da svolgere all’interno della casa di riposo Domus Santa Rita nasce principalmente a seguito di uno studio meticoloso dei bisogni che emergono da ciascun anziano.

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Nei diversi periodi dell’anno e le festività di Natale, Pasqua e Ferragosto, Domus Santa Rita organizza, inoltre, iniziative a tema, adatte alle circostanze.

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