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Depressione

Depressione, l’anticamera dell’Alzheimer

Tra i disturbi più diffusi della terza età non vi sono soltanto le malattie neurodegenerative, ma anche qualcosa che spesso tendiamo a sottovalutare: stiamo parlando della depressione che, in base ad una ricerca di qualche anno fa, è da considerarsi l’anticamera dell’Alzheimer.
L’insorgere della depressione nell’anziano è determinata da una serie di fattori concatenati, che possono riguardare aspetti sociali, psicologici e biologici dell’individuo. Lutto, riduzione del ruolo sociale, disabilità, ma anche presenza di un dolore fisico continuo, insufficienza circolatoria a livello cerebrale o malattie come diabete e ipertensione: questi sono solo alcuni dei motivi che predispongono l’anziano alla depressione, dunque la diagnosi può presentarsi estremamente complicata in virtù della variabili individuali dei fattori di rischio.
Parte della difficoltà di identificare la depressione nell’anziano è data dal fatto che molti sintomi chiave sono spesso presenti anche nel normale processo di invecchiamento.
Un’attenzione particolare va data al comportamento dell’anziano, che può manifestare una tristezza persistente di due o più settimane e un calo di interesse generale, ma segnali importanti sono dati anche dalle ripercussioni del disturbo sul corpo, che si manifestano con alterazioni dell’appetito, del peso corporeo e del sonno. Inoltre, la depressione senile si manifesta in maniera più intensa rispetto a quella degli adulti giovani, con tendenza a ricadute e alla cronicizzazione due volte più elevata, e nel tempo tendono ad evolvere in vere e proprie demenze, dei quali la depressione spesso non è che uno stadio molto precoce. In base a tali osservazioni, si è ipotizzato che trattando la depressione si possa anche diminuire l’incidenza dei disturbi cognitivi poiché, permettendo all’anziano di recuperare il proprio funzionamento individuale e sociale, vi è uno stimolo sulla plasticità cerebrale e quindi sulle facoltà mentali. I farmaci antidepressivi più recenti si presentano infatti più ricchi rispetto a quelli tradizionali, in quanto non solo aumentano i livelli sinaptici di serotonina ma influiscono anche sui neurotrasmettitori, con conseguente miglioramento dei sintomi cognitivi quali memoria, attenzione e focalizzazione.
Presso la Domus Santa Rita, l’aspetto sociale e psichico dell’anziano è tenuto in grandissima considerazione, e l’ospite è sollecitato, attraverso attività anche collettive, a tenere in
allenamento costante corpo e mente; i farmaci rappresentano soltanto un aiuto a quella che è la vera e propria cura per depressione e per disturbi cognitivi: la vita!

casa di riposo per anziani

Casa di riposo per anziani e spazi comuni

La casa di riposo per anziani Domus Santa Rita dispone di spazi comuni ben attrezzati e in grado di garantire libertà e tranquillità a tutti gli ospiti.

Il dovere primario di una casa di cura per anziani è quello di garantire il benessere e la serenità dei propri ospiti.
E’ fondamentale, per ciascun anziano, avere la possibilità di continuare a coltivare i propri hobbies e i passatempi che fanno parte della loro quotidianità, ma altrettanto importante è riuscire a condividere pacificamente spazi comuni con gli altri ospiti della struttura.
Esistono case di cura in cui gli anziani hanno a disposizione un’unica sala di svago, dove attività diverse possono diventare fonte di disturbo reciproco.
Ciò incide pesantemente sulla serenità e sulla vivibilità della casa di cura e finisce per ripercuotersi sul benessere psicofisico dell’anziano.
E’ dovere degli operatori, quindi, gestire ed organizzare in maniera opportuna gli spazi comuni disponibili, recando l’attenzione e la cura necessari per le esigenze di ciascun ospite della struttura.
Chi desidera un ambiente tranquillo e privo di schiamazzi potrebbe non gradire la condivisione degli stessi spazi con chi, invece, preferisce dedicarsi a qualche gioco o guardare la televisione, e questo è possibile solo nelle migliori strutture, dotate di più sale adibite allo svago dei propri ospiti.
Presso la casa di riposo per anziani Domus Santa Rita offriamo il meglio in questo senso, perché mettiamo al primo posto la serenità e la tranquillità di ogni anziano loro ospite.
Il nostro gentilissimo e cordiale staff è preparato per offrire ai vostri cari tutto il rispetto e la comprensione che meritano, e si impegnano quotidianamente per rendere la casa di cura il luogo accogliente e familiare di cui ogni anziano ha bisogno.
Basta davvero poco per regalare un sorriso e per riempire le giornate di momenti fatti di compagnia e di condivisione: affidati alla professionalità e al calore familiare di Domus Santa Rita, e scoprirai di poterla considerare come una seconda casa per il tuo caro.

alzheimer e perdita della memoria

Alzheimer e perdita della memoria, al lavoro per un farmaco futuro

Alzheimer e perdita di memoria rappresentano tematiche di grande preoccupazione per gli anziani.

Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Southampton, l’infiammazione al cervello può avere un ruolo centrale nello sviluppo di Alzheimer e perdita della memoria, dunque trattare tale stato infiammatorio può aiutare a combattere il morbo stesso.
E’ su questo risultato che i ricercatori inglesi si sono concentrati, conducendo esperimenti su un particolare agente chimico che sembra essere in grado di ridurre la neuroinfiammazione, con un potenziale effetto positivo sui problemi ed i comportamenti legati al morbo di Alzheimer.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Brain”, è partito con l’osservazione del tessuto di cervelli sani e di cervelli colpiti da Alzheimer e perdita della memoria, che riportavano livelli maggiori di cellule immuni: ciò suggeriva la presenza di una infiammazione, in quanto le molecole che regolano il numero di cellule della microglia diventano più attive con il progredire della malattia di Alzheimer, generando quindi un livello maggiore di infiammazione.
Si è poi passati all’osservazione di una sostanza chimica nota come GW2580, che sembra essere in grado di ridurre la perdita di memoria e i problemi comportamentali dei topi a cui è stata somministrata, affetti da disturbi simili all’Alzheimer.
Il gruppo di ricerca è quindi ad un passo dal dimostrare che l’Alzheimer si può effettivamente contrastare, ed ora è pronto a collaborare con i partner dell’industria farmaceutica per dare vita ad un farmaco sicuro ed adeguato ai test, così da poterne riscontrare gli effetti positivi anche sull’uomo.
Anche se al momento non si ha nulla di certo, lo studio resta entusiasmante ed incoraggiante per tutta la comunità scientifica, conscia della necessità di trovare un trattamento capace di rallentare o possibilmente fermare lo sviluppo della malattia più preoccupante del nostro secolo.

ricerca Alzheimer

Ricerca Alzheimer, scoperto gene che ne rallenta l’insorgere

Ricerca Alzheimer: è stato individuato un nuovo gene che sembra in grado di rallentare l’insorgere della malattia.
La scoperta è stata annunciata da un gruppo di ricercatori appartenenti alla Australian National University, gli ideatori della scoperta che potrebbe spalancare la strada alla sintetizzazione di nuovi farmaci in grado di ritardare la malattia di Alzheimer fino a diciassette anni.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, è basato su dati raccolti nel corso di ricerche su una popolazione colombiana: tale popolazione, infatti, è notoriamente portatrice di mutazioni genetiche collegate ad un maggior rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer: per citare un esempio, solo nella città di Yaramul è possibile contare circa 5000 persone ad alto rischio di insorgenza Alzheimer, e si prevede che addirittura la metà riceverà una diagnosi già all’età di 45 anni. Se questi dati possono apparire scioccanti, basti pensare che alcuni hanno sviluppato i sintomi già dai 32 anni di età.
Le ricerche effettuate su questa popolazione hanno così portato alla scoperta che la causa di questa predisposizione risulta essere una mutazione del gene cosiddetto “Apoe”, un gene in grado di bloccare la malattia, ritardandone lo sviluppo di decenni. Tale gene agisce positivamente sul cervello, proteggendolo e impedendo alle placche amiloidi di depositarsi, contrastando così in generarsi ed il decorrere della malattia di Alzheimer. E’ quindi possibile, secondo i ricercatori, riuscire ad “imitare” le capacità di questo gene, magari amplificandone l’azione, così da ottenere un effetto ritardante ancora maggiore.
Nonostante la scoperta non abbia nulla a che vedere con una cura effettiva, possiamo comunque considerare questo studio come una piccola vittoria sul morbo di Alzheimer che, grazie ai costanti passi avanti della scienza, sembra fare sempre meno paura.

arteterapia per anziani

Arteterapia per anziani

L’arteterapia per anziani può portare notevoli vantaggi al benessere psicologico ed emotivo dell’individuo.

I cambiamenti determinati dall’ingresso in una casa di cura possono rappresentare per l’anziano un momento difficile e complicato da affrontare. La perdita delle abitudini domestiche, della vicinanza dei propri cari, dell’intimità della propria abitazione si associa all’ingresso in una struttura tendenzialmente ospedalizzata, in cui può sembrare difficile sentirsi a proprio agio. Tutto ciò può portare l’anziano a sperimentare situazioni di ansietà, malessere, isolamento e disagio, che è possibile risolvere soltanto attraverso una calorosa accoglienza e attraverso la creazione di un ambiente confortevole e comprensivo.
L’arteterapia per anziani può rappresentare una soluzione ideale per coloro che hanno bisogno di stimoli efficaci per sentirsi attivi all’interno della comunità e per esprimere la propria interiorità facendo leva sulla propria vena creativa. Tale tecnica è particolarmente utile nella riabilitazione, in quanto opera sul senso di identità e nel recupero della memoria e della manualità, stimolando entusiasmo ed autostima contro la depressione. Si tratta di un’attività che permette all’anziano di condividere un’esperienza con altre persone, permettendogli quindi di socializzare e di mettersi nuovamente in gioco con i propri interessi.
L’esercizio artistico non ha la finalità di far acquisire competenze tecniche o risultati estetici, ma è importante in quanto attività che consente all’individuo di esprimersi e di armonizzare la sua vita interiore con il mondo esterno, grazie allo sviluppo dei sensi e della percezione.
I risultati ottenuti dall’arteterapia dimostrano come il benessere degli anziani non si ferma all’aspetto puramente fisico, ma molto peso va dato alla sfera emotiva e relazionale. Grazie all’arteterapia, ogni anziano potrà stimolare le proprie facoltà cognitive e allo stesso tempo dare sfogo alla propria interiorità, realizzando qualcosa di soddisfacente e produttivo.
Non è semplice avvicinare gli anziani all’attività artistica, a causa di inibizioni e insicurezza, ma una volta che l’anziano avrà imparato a lasciarsi andare e ad esprimersi liberamente attraverso forme e colori, potrà sperimentare un’esperienza gratificante e divertente, un vero e proprio toccasana per il suo animo ancora ricco di vita e di emozioni da condividere.

personale di casa di riposo

Personale di Casa di riposo Domus Santa Rita

Il personale di casa di riposo Domus Santa Rita è scelto per le sue qualità di professionalità, gentilezza, disponibilità e ascolto.

Le case di riposo sono spesso percepite dagli anziani come luoghi di spersonalizzazione, luoghi in cui tendono a sentirsi abbandonati dai propri cari e familiari. Oggi, grazie all’impegno e alla passione del personale di casa di riposo che opera nel settore, questo falso mito è stato sfatato e le case di riposo rivalutate: non più luoghi di abbandono ma ambienti ricchi di vita e di esperienze nuove, dove gli anziani possono godere appieno delle loro giornate e dei loro hobbies, inserendosi in una comunità che offre ancora delle opportunità e che porta alla costruzione di nuove relazioni sociali.
Per un anziano è fondamentale sentirsi parte di un ambiente stimolante e ricco di vita, ma è altrettanto importante, per i familiari, la garanzia di un luogo sicuro e affidabile e di un personale attento e professionale, a cui affidare il proprio caro.
In ogni casa di riposo, infatti, bisogna garantire prima di tutto la presenza di figure professionali e qualificate in relazione alle necessità dei propri ospiti. Si tratta di un ruolo di grande responsabilità, per cui non basta essere precisi e puntuali, perché affine soltanto a chi è dotato della giusta sensibilità e del tatto necessario per interagire con gli anziani. E’ un impiego che implica delicatezza, positività, capacità di ascolto, ma soprattutto necessita di una innata dedizione per il prossimo.
Domus Santa Rita conosce l’importanza di un personale garbato e disponibile, ed è per questo che lo staff che opera al suo interno risponde a tutti i requisiti richiesti da chi ha a cuore il proprio caro e desidera affidarlo a persone in grado di comprenderlo e di rispettarlo. Il personale di casa di riposo Domus Santa Rita, oltre ad offrire un servizio di grande qualità, garantiamo il massimo rispetto e considerazione per i vostri anziani, che verranno accolti in un ambiente amorevole e familiare, ricco di persone disponibili e pronte ad offrire tempo, ascolto e dedizione.

diritti degli anziani di casa di riposo

I diritti degli anziani di Casa di Riposo Domus S. Rita

I diritti degli anziani di Casa di Riposo Domus Santa Rita sono rispettati e riconosciuti da tutti i membri dello staff.

Le case di cura per anziani sono ambienti nati appositamente per offrire una permanenza piacevole e agiata al paziente, che deve essere assistito con le premure e le attenzioni dovute.
Il personale che opera nella casa di cura ha il dovere di onorare la dignità di ciascun anziano, rispettandone le convinzioni religiose ed etiche. Ecco perché è importante conoscere i diritti degli anziani di Casa di Riposo Domus Santa Rita.
Innanzitutto, tutti i pazienti devono essere riconosciuti con il proprio nome e cognome, non attraverso la pratica spersonalizzante di assegnare loro un numero, e bisogna garantire loro informazioni esaurienti circa le prestazioni e le competenze delle persone che lo hanno in cura. Inoltre, ogni degente ha il diritto di conoscere la propria situazione clinica così come è dovere informarlo circa la terapia suggerita ma anche circa i trattamenti alternativi, anche se eseguibili in altre strutture.
Le informazioni circa la condizione clinica del degente sono ovviamente coperti da privacy e, qualora venga presentato un reclamo, questo deve essere visionato tempestivamente.
Qualora l’anziano non sia in grado di autodeterminarsi, tale diritto varrà per i familiari del paziente.
Allo scopo di garantire una convivenza piacevole e serena, i pazienti e i familiari di questi sono tenuti a rispettare le direttive della casa di cura e la comunità sociale, allo scopo di migliorare le prestazioni stesse del personale.
Il rispetto di ambienti, attrezzature, arredi e della comunità sociale in genere agevolano lo staff della casa di cura, che potranno così dedicarsi al loro impiego offrendo il massimo della disponibilità.
Gli orari della Casa di Cura vanno tenuti in considerazione al fine di permettere la normale attività assistenziale terapeutica e favorire la quiete ed il riposo degli altri pazienti.
La struttura, inoltre, conta di ambienti specifici per attività ricreative, così da permettere, a chi lo desidera, di dedicarsi ai propri hobbies senza disturbare il riposo notturno o giornaliero degli altri ospiti, dunque è dovere dei pazienti evitare di creare situazioni di disturbo.
In conclusione, è nei compiti del paziente riferire tempestivamente ai sanitari di un’eventuale desiderio di rinunciare a cure e prestazioni programmate, così da evitare spreco di tempo e risorse per la struttura.
La Casa di Cura Domus S. Rita dispone di una struttura di alto livello e di uno staff cortese e disponibile che saprà mettere a proprio agio i vostri anziani, fornendo il meglio del servizio sanitario e terapeutico, ma soprattutto lieti di instaurare con i vostri cari un rapporto di fiducia e di rispetto, che renderà la permanenza nella casa di cura piacevole e calorosa.

attività nella casa di riposo

Attività nella casa di riposo Domus Santa Rita

L’ attività nella casa di riposo Domus Santa Rita è presa in particolare considerazione e garantisce all’ospite una permanenza piacevole e serena.

Quando si raggiunge la terza età, le notevoli restrizioni fisiche e spesso anche psichiche, insieme alla progressiva perdita di autonomia, portano l’individuo a realizzare che molte attività ed hobbies non gli sono più possibili.
Uno scopo importante della casa di cura è quello di far scoprire ai propri ospiti che anche se questa condizione può essere considerata un limite da un lato, dall’altro può aprire la strada a nuove esperienze e nuove attività ugualmente ricche e soddisfacenti.
Ecco perché la Domus Santa Rita promuove molte attività nella casa di riposo che permettono all’anziano di ritrovare la propria dimensione e di rafforzare le relazioni con gli altri ospiti.
La vecchiaia, infatti, non cancella affatto il bisogno di contatto sociale e di svago, e pensare che un anziano debba restare a riposo continuo è un errore che può portare ad inerzia, noia e spesso addirittura a depressione o a disturbi legati alla poca attività fisica e psichica. Qualunque individuo, in qualsiasi età, ha la necessità di sentirsi vivo, stimolato, attivo nel mondo della società, e questo vale in particolar modo per i nostri anziani che, senza la possibilità di esprimersi rischiano di sentirsi inesistenti e insoddisfatti.
La casa di cura Domus Santa Rita garantisce ai propri ospiti la scoperta di nuove esperienze e di attività consone alle loro possibilità, favorendo l’attività motoria e il divertimento.
Attraverso il gioco e l’attività, l’anziano entra in contatto con gli altri e ciò può portare anche al miglioramento del carattere, reso magari irritabile da dolori e da inattività. In questo modo, l’anziano smette di concentrarsi su malanni, dolori, pillole e pensione, ma impiegherà il proprio tempo in qualcosa di gradevole ed istruttivo, che gli permette di rivalutare il proprio ruolo e di mantenere il proprio posto nella comunità.

comunicare con un malato di Alzheimer

Come comunicare con un malato di Alzheimer

Comunicare con un malato di Alzheimer non è facile, ma con l’aiuto di professionisti è possibile migliorare il contatto con il nostro caro!

Assistere un malato di Alzheimer è una responsabilità che implica non soltanto il prendersi cura dei bisogni primari del degente, ma anche imparare a farsi ascoltare e a comunicare.
Il dialogo con una persona affetta da Alzheimer è infatti non solo possibile, ma anche importante per affrontare con il giusto spirito la malattia.
Per “comunicare” non si intendono solo parole, ma anche l’espressione, la gestualità, il tono della voce… Anzi, con l’aggravarsi del morbo, la comunicazione non verbale diventa preponderante, quindi è necessario imparare ad esprimersi e a comprendere chi non è più in grado, con grande frustrazione, di usare il linguaggio verbale in modo corretto.
Esortando il malato a comunicare, contribuiremo a farlo sentire meno solo e lo porteremo a stimolare le sue capacità residue, così da mitigare gli effetti della malattia, rendendo migliore la qualità della vita.
Nei casi meno gravi, il degente ha lievi vuoti di memoria: fa fatica a ricordare nomi di persone vicine, impiega tempo per trovare le parole giuste per esprimersi, il suo discorso diventa a volte incoerente, frammentario, spesso smette di parlare senza aver terminato il concetto. In questi casi, cerchiamo innanzitutto di non interromperlo né di anticiparlo nel parlare, ma rispettiamo i suoi tempi; solo se presenta difficoltà notevoli, possiamo suggerirgli la parola giusta. Accettiamo i giri di parole, i salti da un argomento all’altro, magari cercando di reindirizzarlo senza farglielo notare troppo.
E’ utile fare spesso una lettura ad alta voce insieme al malato, per stimolare le capacità comunicative e, perché no, anche per concedersi un momento di discussione e condivisione.
Imparare ad ascoltare con rispetto non basta: affinché la persona affetta da Alzheimer si senta a proprio agio, bisogna semplificare il nostro linguaggio ed essere più diretti e precisi anziché utilizzare modi di dire, deduzioni, domande indirette ecc.
Esistono altri casi, poi, nei quali il malato presenta difficoltà più visibili: parla di meno ed è meno espressivo, i suoi discorsi si fanno vuoti e inconsistenti, e le parole utilizzate sono spesso ripetitive.
In questo frangente, per comunicare con un malato di Alzheimer è necessario essere il più comprensivi possibile ed essere pronti a ripetere più volte domande e affermazioni che il malato potrebbe non aver capito o dimenticato. Può capitare che la persona affetta da Alzheimer si innervosisca e alzi la voce; in questo caso è nostro dovere cercare di placarlo mantenendo un tono calmo e rassicurante.
Non correggetelo, se riuscite a capirlo: intervenite solo se il senso del suo discorso vi sfugge.
Nei casi più gravi, il malato parla solo se stimolato, spesso ripetendo le parole immediatamente ascoltate, non è più capace di leggere o di scrivere, raggiunge un’inespressività quasi totale e si esprime solo attraverso gestualità e suoni privi di senso compiuto. Molti temono che a questo punto la comunicazione sia irrimediabilmente compromessa, tuttavia il malato è ancora in grado di percepire i nostri sentimenti e il nostro atteggiamento non verbale, dunque non arrendiamoci!
Rispettiamo, come sempre, i suoi tempi e cerchiamo di coinvolgerlo spesso nelle nostre attività, mettendo in risalto i suoi successi; come prima, evitiamo di correggerlo, se il messaggio è complessivamente chiaro; infine, non manchiamo mai di rassicurarlo e cerchiamo di non assumere mai un atteggiamento irritato o spazientito. In questa fase è fondamentale la gestualità e l’espressività, per permettere al malato di comprendere con più chiarezza i nostri messaggi.
Insomma, comunicare con un malato di Alzheimer è cosa non facile e richiede molto tatto e pazienza, ma ciò che conta è non arrendersi all’incomunicabilità: nonostante le difficoltà, ci sono ancora tante cose che un malato di Alzheimer può donarci: un aneddoto familiare, una foto, un giornale… basta cominciare da qualcosa di semplice per vedere aprirsi un mondo che non verrà mai completamente cancellato dalla malattia, se noi vogliamo impedirlo.

Benessere degli anziani

Benessere degli anziani

Il benessere degli anziani non può prescindere da una condizione di equilibrio psicologico e fisico.

L’esercizio fisico è uno dei fattori che maggiormente influenzano il benessere degli anziani perché, attraverso il moto e l’attività, è possibile raggiungere una buona forma fisica e liberarsi da stress e tensioni accumulate.
Cimentarsi ogni giorno in una sana attività fisica, infatti, non soltanto porta al sano e regolare funzionamento del nostro organismo, ma agisce anche sul sonno, sul controllo delle emozioni, sull’umore e sull’efficienza delle facoltà mentali in genere.
Nel caso specifico del benessere degli anziani, l’esercizio aerobico è ideale, poiché consiste in un allenamento di bassa intensità ma di lunga durata. Tale attività coinvolge numerosi gruppi muscolari, combattendone l’atrofizzazione e preservandone le funzionalità, garantendo quindi uno stile di vita più sereno e indipendente.
Tra le attività aerobiche più adatte agli anziani vi sono lo jogging, la marcia, il nuoto, la cyclette e così via. Attraverso la pratica di queste attività, l’anziano si aprirà ad una vita dinamica, ma anche sociale e divertente, migliorando così non soltanto la propria salute, l’immagine del proprio corpo e quindi la propria autostima, ma anche le proprie relazioni e la qualità della propria vita.
Fa riflettere la statistica in base alla quale il rischio di mortalità generale per i sedentari è superiore del ben 74% rispetto a coloro che invece si dedicano ad un minimo di attività fisica ogni giorno. Questo perché l’esercizio fisico aiuta a tenere sotto controllo problemi cardiovascolari, obesità, ictus, ipertensione, osteoporosi ed innalza le barriere immunitarie per la prevenzione del cancro.
Presso la Domus S. Rita, gli anziani dispongono di ampi spazi per dedicarsi ad una sana passeggiata quotidiana, da soli o in compagnia, e possono persino godere di una spiaggia privata, sicura e ben attrezzata. Lo staff di Domus S. Rita, inoltre, garantisce l’organizzazione di attività ricreative e sociali che stimolano gli ospiti al moto, al divertimento e alla socialità.
Vieni alla Domus S. Rita e scopri tutti i servizi offerti dalla nostra struttura!