Le buone abitudini per una terza età in salute.

Molte patologie o malattie degli anziani sono associate o aggravate dallo stile di vita e possono essere contrastate attraverso delle misure preventive.
Le buone abitudini possono, infatti, ritardare o aiutare ad affrontare meglio le patologie più gravi e irreversibili.

Si tratta di piccoli e semplici gesti che possono fare la differenza, mantenendoci in salute il più possibile.

In primis, si parte con l’adottare un’alimentazione e uno stile di vita sani, evitando vizi come il fumo, il consumo di alcol e di cibi grassi.
Tenere sotto controllo il colesterolo, fare esami del sangue per controllare l’emoglobina, la glicemia e i livelli di calcio sono misure utili a controllare lo stato di salute.

In maniera correlata, anche avere un peso nella norma aiuta il corpo durante l’invecchiamento.
La massa corporea non deve pesare su muscoli e articolazioni e soprattutto sugli arti inferiori.
Inoltre una dieta corretta riduce il rischio di diabete e di arteriosclerosi.

Come sempre, svolgere una leggera attività fisica rientra tra le buone abitudini per una vita in salute.
Gli esercizi di fisioterapia, la camminata, la bicicletta e il nuoto sono una forma di prevenzione contro le malattie muscolo-scheletriche e vascolari; sono utili anche ad affrontare altre patologie e a reagire meglio ai primi sintomi di malattie degenerative come le varie forme di demenza.

Di fondamentale importanza è continuare a svolgere le normali attività quotidiane e non isolarsi.
Le comuni patologie degli anziani non devono compromettere la vita sociale e la quotidianità.
È molto importante, quindi, cercare di mantenere la routine anche quando si riscontrano sintomi e patologie gravi.

La casa di riposo Domus Santa Rita

La proposta delle attività ricreative da svolgere all’interno della casa di riposo Domus Santa Rita nasce principalmente a seguito di uno studio meticoloso dei bisogni che emergono da ciascun anziano.

L’obiettivo della Casa di Riposo Domus Santa Rita è quello di stimolare le capacità cognitive e creative di ogni anziano, di favorire la socializzazione e di consolidare la fiducia degli ospiti nei confronti di se stessi e degli altri.

Contattaci per conoscere tutti i nostri servizi.

Le malattie più diffuse tra gli anziani.

Con il passare degli anni le funzioni corporee vanno incontro ad un declino graduale.
Questo processo porta ad un rischio maggiore di sviluppare delle patologie, soprattutto durante la terza età.

Le malattie degli anziani possono colpire diversi sistemi dell’organismo compromettendone l’autonomia.

È risaputo, infatti, che superata la soglia dei 65 anni, il rischio di incorrere in determinate patologie aumenta.
Ciò accade perché l’organismo tende a perdere la sua capacità di mantenere un equilibrio interno che consente di ritornare sempre allo stato di salute preesistente.

Le patologie più diffuse negli anziani sono:

  • il diabete;
  • le malattie cardiovascolari;
  • le patologie respiratorie croniche;
  • le malattie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Mentre ci sono altre patologie meno frequenti ma non rare, che sono:

  • le patologie a carico del fegato;
  • le malattie neurologiche di tipo circolatorio o degenerativo;
  • le malattie renali.

Il diabete

Tra gli anziani, la forma più comune di diabete è il diabete mellito di tipo 2.

Si tratta di un disturbo del metabolismo degli zuccheri del sangue che insorge quando l’organismo non produce abbastanza insulina.

Il diabete di tipo 2 può restare a lungo asintomatico, ma è una patologia molto rischiosa per gli anziani.
Le possibili complicanze, infatti, possono essere la perdita della vista, la malattia renale cronica, la neuropatia diabetica e l’ictus.

Le patologie cardiovascolari

Uno dei sistemi più colpiti durante la vecchiaia è quello cardiovascolare.

Le malattie cardiovascolari più frequenti in età avanzata sono l’insufficienza venosa, la trombosi e l’arteriosclerosi.

L’insufficienza venosa consiste nell’incapacità delle valvole degli arti inferiori di drenare il sangue e pomparlo verso il cuore, con un conseguente ristagno.

La trombosi indica, invece, la presenza di trombi, ovvero coaguli a livello del sistema venoso profondo.

L’arteriosclerosi è una delle malattie più gravi e frequenti e coinvolge le arterie.
Si tratta di un indurimento delle arterie che indica il deposito di materiale grasso sulle pareti delle arterie.

Le malattie respiratorie

Dopo i 65 anni aumenta anche la probabilità di soffrire di malattie respiratorie.
Quelle più comuni nella popolazione anziana sono l’asma, la bronchite e l’enfisema.

L’asma è determinata dall’ ostruzione dei bronchi, cioè dal passaggio difficile dell’aria.
Le cause possono essere la sensibilità ad acari, pollini e altre sostanze ambientali, oppure altre infezioni respiratorie.

La bronchite è un’infiammazione della trachea e dei bronchi e può essere acuta o cronica.
Quella acuta insorge comunemente a causa di un virus, mentre la bronchite cronica si presenta con la tosse e la produzione di escreato per molti giorni a settimana, in un arco di tre o più mesi, nel corso di almeno due anni.

La bronchite cronica può essere causata anche dall’enfisema, che consiste nel deterioramento irreversibile e nell’ingrossamento degli alveoli, le cavità dei polmoni in cui avvengono gli scambi respiratori.

Le malattie dell’apparato muscolo-scheletrico

Con l’avanzamento dell’età, la probabilità di lesioni e traumi a livello muscolare e articolatorio si associa a una riduzione del controllo motorio.
Il trauma è legato a condizioni che colpiscono soprattutto durante terza età, come l’osteoporosi.

L’osteoporosi è frequente nelle donne adulte, in particolare dopo la menopausa, e si accompagna spesso alla ridotta mobilità degli arti inferiori.

Un’altra patologia legata alla debolezza articolare è l’artrosi, causata dal deterioramento della cartilagine.
Questa malattia colpisce soprattutto le articolazioni del ginocchio e dell’anca.

Malattie neurologiche

Il morbo di Parkinson

Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa del cervello e del midollo spinale, caratterizzata da tremori a riposo, rallentamento e rigidità dei movimenti e instabilità posturale.

I sintomi sono condizioni molto comuni in età avanzata, come la difficoltà a camminare, i dolori muscolari, l’incapacità di controllare i muscoli delle mani e del viso, che aumentano in situazioni di stress.
Lo stato funzionale è molto ridotto, tanto da impedire ai pazienti di svolgere semplici attività quotidiane.

La demenza senile

La demenza senile è un declino progressivo della funzione mentale che colpisce la memoria, il pensiero e il giudizio. Esistono varie forme di demenza tipiche della terza età, tra cui la malattia di Alzheimer.

I sintomi non sono reversibili e portano a una disabilità tale da compromettere interamente l’autonomia del paziente.

La malattia di Alzheimer

La malattia di Alzheimer è causata dalla riduzione progressiva delle cellule nervose, responsabile della degenerazione del tessuto cerebrale e del conseguente declino della funzione mentale.
I sintomi più diffusi sono la perdita della memoria, lo stato confusionale, le alterazioni delle funzioni cognitive e l’incapacità di svolgere attività quotidiane.

La malattia di Alzheimer non può essere curata, ma è possibile adottare misure di assistenza e di sicurezza per tutelare i malati.

Scegliere una struttura adeguata, in grado di ospitare persone anziane di cui è difficile prendersi cura in casa, è la soluzione migliore sia per gli anziani che per i familiari.
In genere, infatti, queste condizioni particolari, hanno richieste cliniche molto specifiche o richiedono assistenza ininterrotta, difficile da garantire per i familiari.

Lo staff della casa di riposo Domus Santa Rita, altamente qualificato e specializzato nell’assistenza di pazienti affetti da Alzheimer,  si prende cura di ogni suo ospite, offrendo un servizio di qualità.

Contattaci per tutte le informazioni sui servizi offerti.

Disidratazione: come prevenirla negli anziani.

Ci sono fasi della vita nelle quali l’organismo non riesce più a riconoscere il bisogno di acqua e diventa necessario prestare maggiore attenzione ai segni della disidratazione.

Gli anziani, infatti, sono considerati come una categoria particolarmente a rischio di disidratazione.
Con l’avanzare dell’età, iniziano a non sentire lo stimolo della sete e di conseguenza non bevono anche se l’organismo è effettivamente in carenza di acqua.

Inoltre, con l’età che avanza aumenta la probabilità che anche altri meccanismi di regolazione idrica non funzionino più al meglio, come ad esempio quelli basati sul corretto stato dei reni, spesso affaticati e non perfettamente funzionanti.

La prevenzione della disidratazione negli anziani, assume quindi un ruolo-chiave, soprattutto per chi svolge assistenza nei confronti delle persone in questa fascia d’età.

Alcune strategie di prevenzione e cura della disidratazione negli anziani possono essere le seguenti:

  • Definire un corretto apporto idrico quotidiano che si aggira intorno agli 8 bicchieri al giorno.
  • Attuare strategie incentivanti, ovvero dare delle alternative come tè, infusi alla frutta o succhi di frutta.
  • È bene mettere il bicchiere nelle mani della persona e attendere che questa termini di bere, rispettando i suoi tempi e le sue modalità.
  • È importante stimolare la sete ogni ora e mezza durante l’arco della giornata.
  • Limitare il consumo di alcolici e caffè che hanno un effetto diuretico.

I benefici dell’aria aperta sugli anziani.

Tutti noi, per mantenerci in salute, abbiamo bisogno di aria fresca, luce solare, attività fisica. Ancor di più è una necessità per gli anziani, per i quali stare all’aperto è un vero e proprio toccasana. È risaputo come stare all’aria aperta garantisca una ricca combinazione di stimoli multisensoriali. Favorisce il rilascio di serotonina, allontana stress e depressione e aumenta le difese immunitarie, contribuendo così alla salute di mente e corpo. Numerosi studi sostengono, infatti, che sia importante trascorrere almeno 120 minuti a settimana in mezzo al verde. Che siano 15 minuti al giorno, 30 minuti quattro volte a settimana o un intero weekend immersi nella natura, l’importante è che diventi un’abitudine, uno stile di vita.
Perché stare all’aria aperta fa bene agli anziani?
Stare all’aperto stimola la mente degli anziani evitando che rimangano troppo tempo in ambienti chiusi o isolati. Una passeggiata nel verde, infatti, può rappresentare un valido strumento per favorire interazione e comunicazione. Anche gli odori della natura giocano un ruolo estremamente benefico: il senso dell’olfatto è strettamente collegato alle emozioni e niente come i profumi della natura sa far provare sensazioni positive e coinvolgenti. Inoltre, l’esposizione al sole aiuta il loro corpo a produrre vitamina D. Questo comporta vari effetti positivi come una minore propensione a contrarre alcune malattie. Trascorrere del tempo all’aria aperta è ancora più importante con l’avanzare dell’età, perché gli occhi tendono ad assorbire meno luce e il rischio di soffrire di insonnia aumenta. La luce naturale, soprattutto quella del mattino, aiuta a regolare il ciclo del sonno. Il contatto con il mondo naturale è fonte di emozioni e sensazioni che fanno stare bene e sentire vivi e che andrebbe tenuto in forte considerazione nell’assistenza alle persone anziane, in un’ottica di miglioramento della qualità della loro vita e del loro benessere. La casa di riposo Domus Santa Rita, completamente immersa nel verde, offre ai propri ospiti ampi spazi all’aria aperta dove poter condividere attività e socializzare. Contattaci per conoscere tutti i servizi offerti presso la nostra struttura!

Estate: l’intrattenimento migliori per gli anziani con Alzheimer.

L’estate, con il caldo, le ferie e la modifica di alcuni servizi, può risultare un periodo difficile per le persone malate di Alzheimer e per chi se ne prende cura.

È probabile, quindi, che ci si ritrovi a dover organizzare le attività per intrattenere gli anziani.

Le possibilità sono tante, ma l’aspetto fondamentale è individuare le attività più adatte, senza stravolgere la loro routine quotidiana che potrebbe essere controproducente.
I fattori principali da tenere in considerazione sono:

 la storia personale, ovvero abitudini, interessi e passioni anteriori della diagnosi, sapendo che può anche succedere che attività amate diventino insopportabili e viceversa;

– personalità, ossia le caratteristiche caratteriali antecedenti all’esordio della malattia;

– stato fisico e stato cognitivo-comportamentale, in quanto è fondamentale proporre attività che effettivamente possono essere portate a termine senza troppe difficoltà dall’anziano;

– ambiente, poiché solo un’attenta analisi dell’ambiente esterno, ci permette di individuare luoghi di interesse, o eventuali barriere architettoniche, permettendoci di prediligere percorsi con panchine e sedie, o aree coperte in caso di pioggia o forte sole.

Attività all’aria aperta

Sfruttare le belle giornate per programmate attività all’aperto è sicuramente un’ottima soluzione.

Quando fa meno caldo, nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, si può uscire per fare una passeggiata intorno a casa, al parco o in giardino se ne si ha uno.
L’attività fisica regolare è fondamentale per mantenere una buona salute.
Recenti studi sostengono che un anziano con Alzheimer che fa movimento regolare, ha una memoria migliore di chi ha uno stile di vita sedentario.

Si può andare in giardino o al parco per osservare (da seduti) cosa succede intorno.
In questo modo si verifica una vera e propria stimolazione cognitiva per l’anziano.
Possiamo, ad esempio, indicargli i fiori, le persone, gli animali, o fargli notare rumori e odori.

Un’attività che può essere piacevole da svolgere, dove è possibile, è il giardinaggio.
Il suo impatto positivo sulla memoria è stato dimostrato da vari studi.
Tuttavia, dovrebbe essere fatto con prudenza, perché troppi sforzi potrebbero causare degli infortuni.
Si può, quindi, iniziare ad innaffiare o a tagliare i fiori, per comporre alla fine un bel mazzo.

L’estate potrebbe essere un momento ideale per intraprendere attività artistiche insieme agli anziani con Alzheimer.
La musica e il canto sono ottimi modi per sviluppare la memoria e rilassarsi in modo sano.
Anche seguire un laboratorio di scrittura o di ceramica può essere una buona idea.
Senza dimenticare delle attività artistiche interessanti come la pittura e il disegno.
Queste ultime costituiscono un’ottima occasione per esprimersi, per gli anziani che hanno difficoltà a comunicare.

 

 

I consigli per le vacanze degli anziani.

Le vacanze per anziani non devono trasformarsi in un tour del force.
Affinché sia una vacanza per tutti, è giusto adattare le attività alle esigenze specifiche di tutti i membri della famiglia.
Ecco, quindi, una serie di consigli per rendere rilassante, piacevole e sicura la villeggiatura.
Scegliere la struttura più adatta

Per scegliere la struttura più adatta per la vacanza con un anziano bisogna considerare le esigenze di autonomia, salute e sicurezza.

I principali aspetti da valutare sono:

  • accessibilità esterna: la struttura deve essere ben collegata alle strade e ai mezzi pubblici, facilmente raggiungibile e situata in un’area vicina ai luoghi di interesse;
  • accessibilità degli spazi interni: la camera e gli spazi comuni devono essere semplici da raggiungere e percorribili per un anziano. Naturalmente, soprattutto se l’anziano ha una disabilità, non devono esserci barriere architettoniche, o devono essere superabili con un supporto apposito come un piccolo ascensore o un montascale;
  • sicurezza delle camere e dei locali: le camere devono essere dotate degli opportuni dispositivi, vicini al letto e nel bagno, per contattare la reception. L’illuminazione deve essere abbondante. È bene che, soprattutto il bagno, sia attrezzato con maniglie di supporto, accesso facilitato alla doccia e tappeti antiscivolo;
  • servizi appositi alla persona e ospitalità: la struttura deve presentare tutti i servizi necessari agli anziani, come un’assistenza su richiesta per il trasporto interno o il servizio in camera;
  • alimentazione: gli hotel devono avere dei menu salutari e adattabili alle diverse necessità di alcuni anziani che soffrono di patologie, come ad esempio ipertensione, diabete e allergie.
Idratazione e protezione al mare
Qualunque sia la vostra età, mai dimenticare la protezione solare e di bere tanta acqua quando si è al mare d’estate. Ciò vale anche e soprattutto per gli anziani in spiaggia, che si trovano ad affrontare giornate di caldo record pensati da sostenere.
Per quanto riguarda l’idratazione è consigliato bere almeno due litri di acqua al giorno e in spiaggia optare anche per succhi, frutta e altre bevande leggere, ma non ghiacciate.
Attenzione però, che non siano né troppo zuccherate, né alcoliche, né ad alto contenuto di caffeina o altri eccitanti.
La protezione solare dovrà essere operata mediante una crema protettiva a schermo totale nei soggetti più delicati, ma non meno di 50 per tutti nei primi giorni di esposizione.
È importante ricordare di indossare un cappellino per proteggersi nelle ore più calde o in acqua.
Come godersi il sole in sicurezza
La sola protezione solare non basta ad assicurarsi un’esposizione sicura e senza problemi.
Specie per anziani e bambini, si consiglia di scendere in spiaggia presto, magari prima delle 8, e di andare via entro le 11.
Il consiglio è di ritornare in spiaggia dopo le 17:30.
In questo modo, si può godere delle ore solari meno aggressive ed esporsi in tranquillità, sempre con le dovute precauzioni.
Per questo motivo, è consigliato prenotare una struttura che sia vicina alla spiaggia, così da potersi recare senza stress in camera quando si vuole.

L’uso intelligente dell’aria condizionata.

I condizionatori danno davvero un grande aiuto a sopportare la calura estiva.
Spesso rappresentano, infatti, un ausilio necessario soprattutto nel caso dei soggetti più deboli.
Quando ci sono bambini e anziani, sorge però un dubbio: può essere rischiosa l’esposizione all’aria condizionata?

In generale, meno che il medico ne sconsigli esplicitamente l’utilizzo a causa di patologie specifiche, il condizionatore non ha particolari controindicazioni.

Tuttavia, come per tutte le cose, è bene utilizzarlo con moderazione.
Infatti, se non usata correttamente, l’aria condizionata nasconde qualche insidia per la salute: bronchiti, rinosinusiti batteriche, raffreddori, dolori articolari e muscolari.

Le buone abitudini per un uso intelligente

Delle semplici buone abitudini possono aiutarci a fare un uso intelligente dei condizionatori.

Spesso è sufficiente utilizzare l’opzione “deumidificante” per creare un clima più accettabile negli ambienti in cui viviamo e lavoriamo senza determinare sbalzi dannosi per la salute.

In casa, in ufficio, ma anche in automobile bisogna creare una temperatura interna che sia al massimo più bassa di 5-6 gradi rispetto a quella esterna.
Un brusco passaggio dal caldo eccessivo al freddo eccessivo infatti può essere irritante per le vie respiratorie, soprattutto dei soggetti asmatici.

In ogni caso, il flusso del condizionatore non deve mai essere diretto sul corpo, soprattutto di notte, quando anzi il mio consiglio è di non tenere accesa l’aria condizionata.
Meglio piuttosto creare una corrente d’aria tenendo aperte le finestre.

In particolar modo, bisogna stare attenti agli anziani.
Sicuramente traggono giovamento da un’aria più fresca, che però, se troppo forte, potrebbe ridurre lo stimolo della sete provocando disidratazione.

Infine,  la principale accortezza quando si usano i condizionatori, è la periodica pulizia dei filtri.
La frequenza dipende dall’intensità dell’uso, in media però con un uso quotidiano la pulizia va fatta ogni due settimane.

 

 

La tecnologia al servizio degli anziani.

Con l’aumento della popolazione anziana sul nostro territorio, è sempre maggiore la necessità di trovare soluzioni che assistano ogni anziano.
Lo scopo è quello di permettere agli anziani di condurre una vita il più possibile autonoma.

Al fine di agevolare l’assistenza ai propri cari, la tecnologia gioca sempre di più un ruolo fondamentale.
Negli ultimi anni, infatti, sono stati tanti i progressi a riguardo.

Seremy: il dispositivo salvavita

Una delle ultime novità è stata pensata proprio per fornire un servizio a 360° a disposizione di figli di genitori anziani o di caregiver.

Si tratta di Seremy, il dispositivo wearable salvavita, prodotto interamente in Italia.
Semplice da utilizzare e senza installazione, ideato per monitorare la salute degli anziani, i loro spostamenti e i parametri vitali.

Il funzionamento

Ogni anziano, grazie al bracciale Seremy può inviare richieste SOS con un semplice tasto.
Allo stesso tempo, il bracciale rileva automaticamente le cadute e localizza la posizione GPS.
Controlla in modo non invasivo il battito cardiaco, la qualità del sonno e il livello dell’attività fisica, ad esempio quanti passi vengono fatti quotidianamente e durante la settimana.

Il bracciale viene consegnato già attivo e pronto all’uso, non è infatti necessario installarlo ma basta farlo indossare al proprio caro e inizia subito a monitorare le funzioni vitali.

A differenza di un normale smartwatch, è dotato di un’interfaccia molto semplice.
Inoltre, non necessita di manutenzione: la stessa batteria può essere ricaricata una volta al mese.

Seremy utilizza un collegamento dati 4G con Sim integrata e funziona, quindi, senza limiti di distanza.
Può essere indossato tutto il giorno, anche sotto la doccia, in modo da monitorare anche eventuali cadute in bagno.

L’App Seremy

Tutti i dati raccolti nel cloud, vengono analizzati per fascia di età e sesso degli utenti.
Lo scopo è di produrre degli indicatori statistici di benessere rappresentativi, ottenuti da un grande numero di utilizzatori quotidiani.

Nell’App Seremy (disponibile per iOS e Android) la famiglia può confrontare in modo immediato i dati di benessere del proprio caro anziano con quelli degli altri utenti.
In questo modo può valutare in tempo reale lo scostamento percentuale ed assoluto.

Le differenze dei parametri dell’anziano con il resto della comunità, aiutano i familiari ad anticipare le criticità ed i rischi per la salute.

La sicurezza garantita dalle case di riposo

Tuttavia, quando gli anziani hanno esigenze particolari, anche questo tipo di supporto familiare non è sufficiente.

Per questo ci si può rivolgere alle case di riposo, dove professionisti e personale medico lavorano insieme per il benessere degli ospiti.

Domus Santa Rita offre numerosi servizi pensati per rendere piacevole il soggiorno dei propri ospiti.

La nostra struttura infatti, presta attenzione al benessere a 360°, prendendo in considerazione la condizione fisica, morale e psicologica.

Contattaci per conoscere tutte le informazioni!

 

Il caldo estivo per gli anziani.

L’estate è arrivata, le alte temperature si fanno sentire e cominciano i primi malori.
Questo cambiamento drastico del clima porta le persone di una certa età a subire una situazione poco piacevole, in particolare in quei soggetti che hanno difficoltà a muoversi, soffrono di malattie cardiovascolari, diabete, insufficienza renale o Parkinson.

Riconoscere i sintomi

Per chi si occupa di un anziano, è importante saper riconoscere i sintomi e i problemi legati alle alte temperature. Innanzitutto, quando la temperatura aumenta, il soggetto può mostrare confusione mentale e agitazione.
Altri sintomi tipici possono essere sonnolenza, svogliatezza e un senso di fatica maggiore rispetto al solito.

Nei casi gravi invece si può verificare il colpo di calore. Tale situazione può portare la temperatura corporea a superare i 40°C accompagnata da una sensazione di malessere generale, mal di testa, nausea, vomito e vertigini.

I consigli per proteggere gli anziani dal caldo

Tuttavia, le giornate calde si possono combattere con una serie di accorgimenti da mettere in atto per proteggere gli anziani dal caldo:

  • Abbigliamento: è bene preferire tessuti leggeri, come lino o cotone e abiti larghi, non aderenti;
  • Ambiente: le finestre vanno aperte solo al mattino presto o la sera per far arieggiare gli ambienti, durante le ore più calde è bene mantenerle chiuse e schermare l’ambiente dai raggi solari con tende o persiane. In questo lasso di tempo l’aria condizionata programmata un paio di gradi in meno rispetto la temperatura esterna è il miglior modo di affrontare il caldo. Generalmente la temperatura non va mai sintonizzata sotto i 24 gradi;
  • Passeggiate: uscire durante le ore più calde della giornata è sconsigliato, meglio approfittare delle prime ore del mattino e la sera. Durante le passeggiate è bene proteggersi con un capello e occhiali da sole, inoltre non dimenticare di portare con te sempre una bottiglina d’acqua;
  • Pasti: i cibi leggeri sono i migliori per combattere il caldo. Meglio fare più spuntini durante il giorno, che concentrare tutto solo a pranzo e a cena. La frutta e la verdura non devono mai mancare in tavola;
  • Idratazione: bere molto è la soluzione per fronteggiare l’afa. Oltre l’acqua, per i soggetti non diabetici, sono consigliati succhi di frutta, spremute, the freddo e frullati. Da evitare tassativamente gli alcolici.
Anziani non autosufficienti: come comportarsi?

Poiché spesso gli anziani non autosufficienti non sono coscienti, hanno bisogno di un trattamento diverso per fronteggiare il caldo.

Oltre ad utilizzare gli accorgimenti sopra elencati, è importante monitorare spesso la loro condizioni durante la giornata, così da scongiurare un innalzamento della temperatura improvviso e le conseguenti reazioni.
Quindi è bene misurare spesso la temperatura, la pressione sanguigna e l’ossigenazione del sangue.

Domus Santa Rita

Affidati al supporto di un team di professionisti per l’assistenza del tuo caro!
Domus Santa Rita offre assistenza infermieristica h24.
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Alzheimer: scegliere l’assistenza giusta è fondamentale.

L’Alzheimer rappresenta la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi occidentali, nonché una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione generale.

Delle forme ad esordio di demenza dopo i 60 anni, il 60-80% è correlato alla malattia di Alzheimer.
Si tratta di una sindrome a decorso cronico e progressivo che colpisce circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni.

L’inizio è generalmente insidioso e graduale e il decorso lento e la durata media di malattia è di 8-10 anni dalla comparsa dei sintomi.

Il rischio di contrarre la malattia aumenta con l’età: si stima che circa il 20% della popolazione ultra-ottantacinquenne ne sia affetta.
Esistono tuttavia rari casi in cui la malattia esordisce in età precoce, ovvero prima dei 65 anni.

La demenza di Alzheimer si manifesta attraverso sintomi cognitivi (difficoltà di memoria e di linguaggio, di riconoscimento di oggetti, disorientamento), funzionali (difficoltà nello svolgere le attività della vita quotidiana) e comportamentali (agitazione, ansia, depressione) che con il tempo peggiorano richiedendo un’assistenza sempre più intensa e continua.

Come supportare il malato di Alzheimer e la sua famiglia?

Anche se, attualmente, non esistono trattamenti disponibili per rallentare o fermare il danno cerebrale causato dal morbo di Alzheimer, alcuni farmaci possono aiutare, temporaneamente, a migliorarne i sintomi.
Questi farmaci funzionano aumentando i neurotrasmettitori nel cervello.

I ricercatori continuano a perseguire modi per trattare meglio il morbo di Alzheimer e le altre demenze progressive. Attualmente, sono in corso decine di terapie e trattamenti farmacologici che cercano di fermare la morte delle cellule cerebrali associate al morbo di Alzheimer.

La scelta di una struttura accogliente e competente per i pazienti affetti da Alzheimer

Scegliere una struttura adeguata per l’assistenza del tuo caro, è fondamentale per permettergli di mantenere una buona qualità di vita.
Inoltre, inserire l’anziano in una struttura specializzata e pronta a trattare queste problematiche, permette di stimolarne e preservarne le funzionalità.

Lo staff della casa di riposo Domus Santa Rita assiste ogni suo ospite con professionalità, amore e dedizione. Lavoriamo con entusiasmo e competenza per fornire agli anziani ospiti un contesto a misura dei loro sentimenti e bisogni.
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