L’importanza della “ginnastica mentale” per anziani.

Molto spesso ci si convince che con il sopraggiungere della vecchiaia, gli anziani perdano l’interesse nei confronti dello svago.

Invece, nonostante le restrizioni fisiche, per gli anziani è fondamentale impegnarsi in attività che impegnino il loro tempo.

Adottare uno stile di vita ricco di stimoli, caratterizzato da attività adeguate all’età, porta effetti positivi sotto tanti punti di vista.
Con il giusto intrattenimento, infatti, è possibile tenere allenato non solo il corpo, ma anche il cervello.

Credere che un anziano debba restare a riposo continuo è un errore che può portare ad inerzia, depressione e disturbi legati al poco movimento fisico e psichico.

La “ginnastica mentale”

Un problema ricorrente che affligge le persone della terza età riguarda la perdita di memoria.
Per combatterne gli effetti sono stati creati dei passatempi con cui si stimola quotidianamente l’attività cognitiva.
In questo modo è possibile preservare il cervello dall’invecchiamento fisiologico a cui è soggetto.

Si tratta di una vera e propria ‘‘ginnastica mentale’’, che si svolge quasi inconsapevolmente, senza sforzo e divertendosi.

È importante diversificare le attività ricreative per anziani in modo tale che ognuno possa avere la possibilità di cimentarsi in qualcosa di nuovo, prediligendo quelle che favoriscono un’atmosfera serena e allegra, volte a migliorare l’autostima dell’anziano e non solo. Anche la mobilità fisica ne trae beneficio, in quanto si evita uno stile di vita troppo sedentario.

Le attività devono essere calibrate sulle abilità fisiche e psicologiche degli anziani, evitando quelle che potrebbero affaticarli o demotivarli.

Sole, aria pura e buona compagnia sono il giusto mix per favorire il buonumore e la salute. Infatti una buona idea può essere quella di organizzare attività ricreative per anziani all’aria aperta. L’importante, però, è assicurarsi di non sforzare troppo l’anziano dal punto di vista fisico.

La casa di riposo Domus Santa Rita dedica particolare attenzione alle attività, per una permanenza piacevole e serena. Lo scopo è di consentire all’anziano di ritrovare la propria dimensione, di svolgere esercizi consoni alle sue possibilità e di rafforzare le relazioni con gli altri ospiti.

Contattaci per maggiori informazioni.

Le allergie negli anziani.

Fino a poco tempo fa, si pensava che le allergie fossero un problema molto più frequente in bambini e giovani.
Al contrario, insieme ad altre malattie che sono considerate caratteristiche dell’età avanzata, anche le allergie sono sempre più frequenti negli anziani.

Vari studi sono stati effettuati per verificare l’attuale andamento delle allergie nell’anziano.
Gli autori hanno dedicato particolare attenzione ai principali meccanismi responsabili dello sviluppo di queste malattie nei soggetti di età superiore a 65 anni.

Il risultato emerso mostra che diverse condizioni, tipiche dell’età avanzata, predispongono allo sviluppo di allergie, rendendone inoltre complessi la diagnosi e il trattamento.

La fragilità, la presenza di altre malattie, l’assunzione di più farmaci, le carenze della nutrizione, le alterazioni ormonali, la normale perdita di efficienza del sistema immunitario, i fattori legati ai geni e la presenza di infiammazioni croniche, rappresentano fattori che aumentano il rischio di sviluppare allergie.

Inoltre, l’inquinamento ambientale predispone all’insorgenza di asma e di dermatite allergica.
Così come la manipolazione dei cibi favorisce la comparsa di allergie agli alimenti.

In questo scenario, si rendono necessarie strategie che permettano di contenere i costi dell’assistenza e delle cure.

I trattamenti efficaci

Gli studiosi si soffermano sul trattamento di diverse malattie allergiche negli anziani e discutono alcuni approcci.

Un esempio è il trattamento dell’asma con il supporto dell’attività fisica e l’uso dell’immunoterapia, specifica per la prevenzione delle allergie respiratorie.
Mentre sino a pochi anni fa si riteneva che l’immunoterapia specifica fosse controindicata nelle persone anziane, per la ridotta efficienza del sistema immunitario e per le possibili interazioni fra i vaccini antiallergici e le cure assunte per le malattie concomitanti, studi recenti hanno dimostrato che questo approccio è efficace anche negli ultrasessantacinquenni e che può essere prescritto per la prevenzione delle allergie respiratorie, anche in questa fascia di età, dopo un’attenta valutazione, appunto, delle malattie concomitanti e delle terapie farmacologiche assunte.

Sono, dunque, necessarie strategie e soluzioni terapeutiche specifiche, che permettano, da una parte di limitare l’impatto delle allergie negli anziani e, dall’altra, di contenere i costi dell’assistenza e quelli delle cure relative a queste malattie per le persone di questa fascia di età.

L’importanza delle attività ricreative per gli anziani.

Gli anziani meritano una costante attenzione.
Il compito di farli sentire preziosi, importanti e, soprattutto attivi, spetta a chi si prende cura di loro.

A svolgere questo compito, possono aiutarci delle specifiche attività ricreative.
Adottare uno stile di vita ricco di stimoli, caratterizzato da attività adeguate all’età che avanza, porta tanti effetti positivi.
Queste contribuiscono a mantenere il cervello allenato, lucido e vigile, favoriscono la socializzazione, migliorano il movimento delle articolazioni, stimolano la memoria e tendono ad evitare che l’anziano finisca per soffrire di forme depressive.

La sensazione di smarrimento negli anziani

Con l’avanzare dell’età, l’uscita dal mondo del lavoro, il tempo libero a disposizione, gli anziani, infatti, perdono spesso i punti di riferimento abituali.
Gli orari, gli scambi quotidiani con i colleghi, le giornate scandite da diversi impegni, fanno parte di una routine che con la terza età viene cancellata.
Questo può determinare la sensazione di aver perso il proprio ruolo e la propria identità, e di sentirsi poco utili.

Non bisogna sottovalutare questi sentimenti legittimi e frequenti.
Spingere l’anziano alle attività ricreative non rappresenta, quindi, un modo per impiegare il loro tempo libero, ma una vera e propria terapia.
Questa abitudine può rivelarsi utile per mantenere in salute corpo e mente.

In caso di problemi di salute e patologie invalidanti, esistono attività ricreative adatte a qualsiasi situazione, per mantenere un minimo di attività motoria delle articolazioni.

Le attività alla Domus Santa Rita

La proposta delle attività ricreative da svolgere all’interno della casa di riposo Domus Santa Rita nasce principalmente a seguito di uno studio meticoloso dei bisogni che emergono da ciascun anziano.

L’obiettivo della Casa di Riposo Domus Santa Rita è quello di stimolare le capacità cognitive e creative di ogni anziano, di favorire la socializzazione e di consolidare la fiducia degli ospiti nei confronti di se stessi e degli altri.

I servizi comprendono anche attività complementari, quali gite, momenti di incontro e convivialità a tema.
Nei diversi periodi dell’anno e le festività di Natale, Pasqua e Ferragosto, Domus Santa Rita organizza, inoltre, iniziative a tema, adatte alle circostanze.

Per ulteriori informazioni sulla nostra struttura e le attività ricreative offerte, contattaci o vieni a trovarci!

Dieta Mediterranea: un’alleta nella prevenzione dell’Alzheimer

Numerosi studi hanno dimostrato che anche un’alimentazione corretta è in grado di rallentare i sintomi dell’Alzheimer.

In particolare, il modello preso come riferimento è quello della dieta mediterranea.
I maggiori benefici sono apportati, infatti, da acidi grassi omega 3, fosfolipidi, vitamine del gruppo B, C ed E, forniti in gran dose da questo regime alimentare.
L’assunzione giornaliera di questi nutrienti, sembra possa diventare a tutti gli effetti un’efficace argine alla progressione delle malattie neurodegenerative.

Lo studio più recente

L’ultima conferma, giunge da uno studio su Neurology. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione dopo aver posto in relazione le abitudini alimentari di 512 anziani.
I pazienti avevano un’ età media di 70 anni, e 2 di loro su 3, erano a rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.
Questo a causa di un iniziale deterioramento della memoria soggettiva.
Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario per indicare con quale frequenza e in quali quantità avessero consumato nei mesi precedenti 148 alimenti diversi.
L’analisi ha confermato che chi consuma gli alimenti tipici della dieta mediterranea, ottiene un punteggio più elevato nei test neuropsicologici che misurano la memoria.

La dieta mediterranea può essere dunque un notevole aiuto alla prevenzione: stiamo infatti parlando soprattutto di nutrienti contenuti in cereali integrali, frutta, verdura e pesce azzurro.

Non si tratta sicuramente di una cura, ma si è dimostrata l’importanza di uno stile di vita sano per una corretta prevenzione delle più insidiose malattie neurodegenerative.

Gli alimenti più importanti
  • Frutta e verdura: ricchi di antiossidanti che proteggono il cervello da danni derivati dallo stress ossidativo, comune nella demenza
  • Frutta secca: in particolare noci e mandorle, ricche di acidi grassi poli-insaturi con effetto protettivo sulla aterosclerosi
  • Olio extra-vergine di oliva: contiene molte sostanze antiossidanti che rallentano la produzione di tossine nel cervello.
  • Vino rosso: ricco di resveratrolo, una sostanza dai noti effetti neuro protettivi.
  • Pesce: in particolare pesce azzurro, ricco di acidi omega-3 che sono tra i maggiori componenti della membrana delle cellule del sistema nervoso. Alcuni studi hanno dimostrato una riduzione di circa il 60% dell’insorgenza della malattia di Alzheimer in chi consuma almeno una volta alla settimana una porzione di pesce.

Il suicidio negli anziani: i dati preoccupanti.

La terza età è comunemente un periodo di cambiamento.

Il pensionamento

Ad esempio, il pensionamento può rappresentare la prima fase di transizione importante affrontata dagli anziani.
I suoi effetti sulla salute fisica e mentale differiscono da persona a persona, a seconda dell’atteggiamento adottato e del motivo del pensionamento.
Gli ultimi studi però dimostrano che circa un terzo dei pensionati ha difficoltà ad adattarsi ad alcuni aspetti del pensionamento.
Un’adeguata preparazione a questo momento e una consulenza per i pensionati e i familiari che si trovano ad avere difficoltà possono costituire un aiuto fondamentale.

Il trasferimento

Un’altra fase molto delicata è sicuramente quella del trasferimento.
Ad esempio, può capitare che gli anziani traslochino in abitazioni più piccole per ridurre l’onere della manutenzione della proprietà, in una comunità diversa per beneficiare di condizioni climatiche migliori o per avvicinarsi ai familiari, a casa di un parente.
Cambiare la propria casa e, di conseguenza le proprie abitudini, è un momento destabilizzante, che va affrontato con delicatezza.
Lo stravolgimento della quotidianità rappresenta infatti uno scoglio, da superare con l’aiuto del tempo e della calma.

La casa di riposo

Una valida alternativa può essere la scelta di un alloggio all’interno di residenze per anziani.
Le strutture specializzate, offrono servizi specializzati, studiati per le specifiche esigenze di ogni anziano, in modo da garantire il massimo del comfort.
Inoltre, condividere questa esperienza in compagnia di altri anziani, può aiutare ad abbattere il senso di solitudine e depressione che spesso attanaglia i nostri cari.

Sono, infatti, sempre più preoccupanti i dati che emergono dagli studi condotti sulla depressione negli anziani.
Nonostante gli anziani costituiscano il 13% della popolazione, rappresentano ben il 20% di tutti i suicidi.
Spesso gli anziani non manifestano alcuna avvisaglia di suicidio e raramente richiedono un trattamento di salute mentale.
Per questa ragione, avere a disposizione un’assistenza di 24h, può fare la differenza nell’individuazione di comportamenti preoccupanti.

Contatta la casa di riposo Domus Santa Rita per conoscere tutti i servizi offerti!

 

L’importanza dell’aspetto psicologico durante l’ingresso in una casa di riposo.

Quando in famiglia ci si ritrova ad affrontare casi di malattie degenerative, non si pensa immediatamente ad un aiuto esterno.
Questo perché tale decisione, spesso, si configura come una scelta di abbandono.

Pur di assistere a casa i propri cari, infatti, le famiglie vanno ben oltre le loro effettive possibilità.
Ma questa scelta può generare disagio e frustrazione sempre maggiori, tanto per il caregivers, quanto per il malato stesso.

Assistere un anziano affetto da demenza senile non è affatto facile.
Richiede non soltanto una certa preparazione nel campo, ma anche un’enorme dose di pazienza e forza d’animo.
Con il passare del tempo, questa forza d’animo va irrimediabilmente scemando, se non si hanno degli aiuti adeguati.

Quando il carico assistenziale si fa insostenibile, perciò, ci si sente in diritto di rivolgersi ad una struttura, ma lo si fa con l’errata convinzione di essere sul punto di abbandonare il proprio familiare.

Il ruolo delle case di riposo

L’accesso nella casa di riposo, così facendo si rivelerà un evento traumatico e negativo.
Preparare l’anziano alla possibilità di entrare in una struttura, è infatti un compito particolarmente delicato.
Affinché l’anziano capisca che le case di riposo non sono luoghi di abbandono, devono essere anzitutto i familiari a riconoscere che si tratta di una scelta positiva sia per loro che per l’anziano.

Per questa ragione, esistono tante strutture con efficaci programmi di accoglienza e con un personale preparato e attento a tutte le esigenze del degente.

Sicuramente l’aspetto più difficile da affrontare è il cambiamento e tutto ciò che questo comporta.
La persona anziana dovrà infatti abbandonare la propria casa, dove custodisce ogni ricordo della sua vita, per affrontare un percorso di vita completamente nuovo.
Inoltre dovrà fare a meno della presenza costante dei familiari, in un ambiente privo di qualsiasi riferimento.

La casa di riposo Domus Santa Rita

Alla Casa di Riposo Domus Santa Rita sappiamo quanto sia importante, in questo frangente, tener conto del fattore psicologico.

Per questo, ad assistere i nostri ospiti vi è un personale altamente qualificato, educato e presente, ma soprattutto dotato di grande sensibilità e capace di instaurare con l’anziano un vero e proprio rapporto affettivo, fatto di vicinanza, sicurezza, di calore umano.

In quest’atmosfera accogliente e familiare, il paziente subirà in maniera meno drammatica il cambiamento e potrà mantenere in tutta libertà le proprie abitudini, conservando la propria dignità, il proprio benessere psico-fisico e quindi la propria individualità.

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Estetica e benessere: un ruolo terapeutico per gli anziani.

Quando ci si ritrova a fare i conti con la vecchiaia, spesso guardarsi allo specchi diventa un momento non molto semplice.
La pelle perde vigore, le rughe aumentano e l’incanutimento o il colore dei capelli provocano una perdita di fiducia.
Tutto ciò può provocare il rifiuto del proprio corpo e una crescente demotivazione a prendersene cura.

Tuttavia, numerosi studi hanno dimostrato l’importanza di curare il proprio corpo e il proprio aspetto estetico.
Concedersi regolarmente questo rituale ha un’influenza positiva sull’ immagine di sé, aumentando il benessere psicologico.
Ancor di più per gli anziani è, quindi, fondamentale mantenere una buona percezione fisica di sé stessi.

Poiché questo aspetto viene troppo spesso sottovalutato, la casa di riposo Domus Santa Rita, da sempre attenta a tutte le esigenze dei propri ospiti, ci tiene particolarmente.

I servizi offerti presso la struttura, infatti, comprendono anche momenti di relax in cui gli anziani possono dedicare del tempo alla cura del proprio corpo.

Servizio di parrucchiera

La messa in piega e la tinta per le donne, un bel taglio ordinato e regolare per gli uomini, rappresentano un piccolo gesto di rispetto verso il proprio corpo.
In questo modo non si perde il contatto con  i gesti di cura quotidiana, e gli anziani si sentono appagati e soddisfatti della loro immagine.

Manicure e pedicure

Doppio beneficio per il trattamento di manicure e pedicure.
Da un lato, l’aspetto estetico e il piacere di uno smalto colorato. Dall’altro l’aspetto funzionale e salutare: calli e duroni provocano dolore e, in alcuni casi, difficoltà ad appoggiare il piede, per cui è importante rimuoverli correttamente.

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Le cadute per le persone anziane: la prevenzione è l’arma migliore.

Le cadute sono uno dei principali fattori di aggravamento di disabilità motoria e cognitiva nell’anziano.
Si stima, infatti, che circa il 30-35% di chi ha più di 75 anni e oltre il 40% di chi ha 85 anni e che vive a casa, cade almeno una volta all’anno.

Tra le cause ricorrenti delle cadute ritroviamo i fattori ambientali.
Spesso infatti è colpa dell’ inadeguatezza degli ambienti di vita, come la scarsa illuminazione, la presenza di ostacoli o calzature pericolose.

Le cause fisiche, invece, legate a problemi di salute, sono moltissime e nella gran parte dei casi sono sinergiche.
Comprendono alterazioni della vista, dell’udito, dell’apparato muscolo-scheletrico e del sistema nervoso centrale e periferico.

La prevenzione è l’arma migliore

Per evitare di ritrovarsi in una condizione così pericolosa, è possibile fare un’attività di prevenzione:

  • svolgere attività fisica regolare;
  • alzarsi lentamente dopo essere stati sdraiati o seduti;
  • indossare scarpe adeguate;
  • controllare la vista regolarmente;
  • fare una visita con un fisioterapista sulle modalità per ridurre il rischio di caduta il più possibile;
  • revisionare la terapia farmacologica.

I luoghi più a rischio cadute sono la cucina e il percorso dal bagno alla camera da letto.
Anche in questo caso possiamo servirci di piccoli gesti di prevenzione che possono fare la differenza:

  • l’illuminazione può essere migliorata, aumentando ad esempio le fonti di luce;
  • gli interruttori della luce possono essere posizionati in luoghi facilmente raggiungibili;
  • tenere sempre in ordine gli oggetti ed evitare che siano fuori luogo o in superfici calpestabili;
  • è possibile installare maniglie e supporti lungo le scale, o accanto ai sanitari;
  • utilizzare i tappeti antiscivolo eliminare dove il pavimento risulta scivoloso, come in bagno o in cucina.
L’importanza dell’assistenza per gli anziani

La caduta può essere ancora più pericolosa se l’anziano è in casa da solo e non riesce a chiamare tempestivamente i soccorsi o chiedere aiuto.
In questi casi, infatti, può capitare che la persona sia costretta a restare sdraiata sul pavimento per diverso tempo. Oltre a generare paura e un senso di impotenza, un anziano che rimane a terra anche solo per qualche ora potrebbe andare incontro a:

  • ipotermia;
  • disidratazione;
  • piaghe da decubito;

Per questo motivo, la scelta di affidare il proprio caro ad una struttura specializzata per l’assistenza degli anziani, può essere la soluzione migliore per tutta la famiglia.
La casa di riposo Domus Santa Rita offre assistenza infermieristica h24, garantendo il massimo della sicurezza a tutti gli ospiti.
In questo modo, anche le famiglie possono stare più tranquille, sapendo che i propri cari sono assistiti costantemente da personale qualificato.

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Il diabete negli anziani.

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri nel sangue.
Può essere causata da un’insufficiente produzione di insulina o da una sua inadeguata azione.

Nello specifico, si possono distingue due diversi tipi di diabete: quello di tipo 1 e quello di tipo 2.

Tipi di diabete

Diabete di tipo 1: rientra nelle malattie autoimmuni, perché causata dalla produzione di anticorpi che attaccano le cellule deputate alla produzione di insulina, determinandone la riduzione fino al suo azzeramento. Questa tipologia di diabete è tipicamente infantile, perché si manifesta prevalentemente durante l’infanzia o l’adolescenza.

Diabete di tipo 2: deriva da fattori ereditari o ambientali quali la sedentarietà, lo stress o l’obesità. Anche l’età gioca il suo ruolo, in quanto il diabete di tipo 2 è tipico dell’età matura.
Questo tipo di diabete si definisce non insulino-dipendente perché,  a differenza del diabete di tipo 1, l’iniezione di insulina non è fondamentale. Di estrema rilevanza, invece, è gestire il proprio peso, seguendo una dieta adeguata e praticando attività fisica.

In ogni caso, è molto importante non trascurare alcun aspetto o sintomo di questa patologia. Le complicanze del diabete, infatti, prendono di mira organi quali l’occhio, il rene, il sistema nervoso e il sistema cardiovascolare.

Diabete negli anziani

Secondo gli esperti diabetologi e geriatri, migliorare la qualità della vita di un anziano affetto da diabete è possibile.
È necessario però creare delle “regole a misura di anziano”, studiate e adattate ad ogni singola esigenza specifica e che si prefiggano un obbiettivo raggiungibile.

Alimentazione e attività fisica

L’alimentazione e il movimento sono imprescindibili.
La dieta mediterranea rappresenta un buon punto di partenza, ma l’ideale è richiedere l’aiuto di un esperto per personalizzare l’alimentazione secondo i bisogni specifici di ogni anziano.

La dieta, inoltre, va necessariamente affiancata all’attività fisica. È sufficiente, per un paziente anziano, combattere la sedentarietà, anche soltanto alzandosi dal letto o dalla sedia, almeno ogni 90 minuti, e facendo un po’ di stretching.

Automonitoraggio

Il paziente deve autocontrollarsi regolarmente i livelli di glicemia, abitudine valida anche per i più giovani, ma, per aiutarlo a svolgere questo compito, è opportuno che disponga di strumenti di facile uso e che permettano di superare eventuali problemi di abbassamento della vista.

 

La casa di riposo Domus Santa Rita dispone di numerosi servizi personalizzabili a seconda delle patologie o delle semplici richieste degli ospiti.
Uno tra questi è proprio il servizio di cucina personalizzata.
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Alzheimer: come impostare la comunicazione?

Tra gli aspetti più complessi che si devono affrontare quando ci si prende cura di una persona affetta da disturbo cognitivo c’è sicuramente la comunicazione.

Dal momento che il declino delle abilità del linguaggio può portare a incomprensioni, conflitti e isolamento, è importante capire come affrontare la comunicazione quando ci si prende cura di un malato di Alzheimer.

Parla lentamente e di una cosa alla volta

Lo stato confusionale tipico della malattia è uno dei motivi che rende complicata la comunicazione con il il paziente. Per questo è bene parlare chiaramente, fare una domanda alla volta e non interrompere quando è lui a parlare.

Utilizza un tono pacato e gentile

Per non agitare il malato cerca di parlargli nel modo più calmo e tranquillo possibile, con lo scopo di creare un contatto emotivo. Mentre parli, soprattutto se il tuo familiare o paziente è in fase avanzata, puoi cercare un contatto fisico, appoggiando una mano sulla spalla o tenendogli la mano.

Dedicati esclusivamente alla comunicazione

Generalmente chi soffre di Alzheimer ha grosse difficoltà a svolgere due attività in contemporanea. Quindi è bene concentrarsi esclusivamente sulla comunicazione, senza richiedergli sforzi per svolgere altre attività.

Non correggerlo

Tendenzialmente è bene non correggere grammaticalmente il malato. Solo se non si è in grado di capire il senso della frase pronunciata, è il caso di intervenire. In questo frangente è bene aiutare il malato di Alzheimer a trovare la parola chiave del discorso, per tranquillizzarlo e non farlo agitare.

Scegli il contesto giusto

Anche il contesto e gli spazi hanno la loro importanza. È bene scegliere un luogo di comunicazione ben illuminato e senza troppe “distrazioni”. Il consiglio è di porsi alla sua stessa altezza e a una distanza non superiore al metro e mezzo, così da permettergli di seguire con più facilità la conversazione.

Rispetta i momenti “no”

Se il malato rifiuta di parlare o di rispondere, insistere potrebbe causare un inutile senso di stress, rendendo più difficile riallacciare il contatto. Inoltre, se non si è di buon umore, è meglio aspettare un altro momento per parlare per non trasmettere i propri nervosismi.

Comunicazione non verbale

Abbiamo già detto quanto sia importante dimostrare, anche con i gesti, la vicinanza e l’interesse verso il malato mentre gli si parla. Le nostre espressioni, il tono della voce, il modo di muoverci vengono percepiti da chi ci sta di fronte, anche nella fase intermedia  della malattia, e perciò vanno curati. Nella fase avanzata, quando il malato non è più in grado di comunicare una soluzione per avere un’interazione è ascoltare insieme la musica.

 

Hai difficoltà ad accudire il tuo caro affetto da Alzheimer? Contatta la casa di riposo Domus Santa Rita per conoscere tutti i servizi specializzati offerti!