I benefici del mare sugli anziani.

Molto spesso, i medici consigliano agli anziani di trascorrere qualche settimana all’anno in una località marittima.

La salsedine, il sole ed il clima tipico, contribuiscono a portare benefici al corpo e all’umore.
In particolare, sono la sabbia e il sale ad avere proprietà benefiche per l’organismo.

I benefici del sale.

Il sale fornisce minerali e oligoelementi fondamentali per l’organismo. Per questo motivo l’acqua del mare viene utilizzata anche per realizzare prodotti per il corpo, utili sia per la pelle, sia per la fisiologia: un esempio è sicuramente l’acqua marina per i lavaggi nasali.

L’acqua di mare permette, infatti, di eliminare le particelle intrappolate nel muco e di ristabilire il corretto PH nelle cavità del naso. Il sale inoltre agisce come disinfettante naturale sulla pelle e aiuta a prevenire malattie importanti come l’artrite reumatoide.

I benefici della sabbia.

Anche la sabbia agisce sull’organismo influenzandone il benessere: in particolare ha proprietà esfolianti quindi funziona come uno scrub naturale. Stare sdraiato direttamente sulla sabbia, permette di beneficiare dei sali minerali presenti, i quali vengono assorbiti direttamente dalla pelle.

Inoltre il consiglio è quello di compiere almeno una volta al giorno una camminata a piedi nudi sulla sabbia: in questo modo aumenterà la circolazione sanguigna, aiutando in particolare chi soffre di vene varicose.

La sabbia infine aiuta anche chi ha problemi di reumatismi e artrosi: 20 minuti al giorno di sabbiature sono un vero toccasana.

I benefici generali.

Il sole, se preso con moderazione e con le dovute precauzioni, fa molto bene alla pelle e stimola la produzione di vitamina D.

Infine, il rumore del mare, insieme all’atmosfera rilassata del suo ambiente, aiutano ad eliminare lo stress e a ritrovare l’equilibrio anche dopo intensi periodi di ansia e frenesia.

La differenza tra casa di riposo ed RSA

La decisione di trasferirsi in una struttura per anziani può essere dettata da molteplici fattori.
I più comuni sono l’assenza di una famiglia, o l’insorgere di problemi fisici o psichici.
In altri casi la scelta viene fatta semplicemente per soddisfare il desiderio di vivere in un ambiente sano, assistito, organizzato ed accogliente.
La scelta di una struttura dipende soprattutto dallo stato di salute e di autosufficienza dell’anziano.
In generale, esiste quindi una distinzione tra casa di riposo e RSA.
Le case di riposo  sono strutture residenziali concepite per accogliere persone anziane autosufficienti, o comunque prive di patologie gravi o deficit cognitivi.
Lo scopo è quello di garantire agli ospiti un’alloggio che richiami il più possibile lo stile di vita domestico, e che sappia coniugare  l’esigenza di privacy con le occasioni di socializzazione.
L’assistenza fornita deve quindi essere il più possibile personalizzata sui bisogni specifici dell’ospite, al fine di favorirne l’autonomia, il mantenimento delle abilità residue e il benessere generale.

Gli ospiti alloggiano in camere singole o doppie, secondo le preferenze, e sono spesso invitati a partecipare a momenti di socializzazione e attività culturale. È presente un’assistenza sanitaria di base di tipo ambulatoriale e sono garantiti i servizi tipici di una struttura ricettiva.

Per un anziano non più autosufficiente, che presenta gravi patologie , la soluzione ideale può essere una RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale).

Si tratta di una struttura paraospedaliera, dove medici e infermieri sono presenti 24 ore.

Una struttura di questo tipo permette infatti agli ospiti, anche se affetti da patologie croniche, demenza senile o altri problemi di carattere fisico o psichico, di raggiungere e mantenere una migliore qualità della vita e di evitare la solitudine e l’emarginazione, con i rischi che ne conseguirebbero.

Domus Santa Rita

La Domus Santa Rita è adeguatamente attrezzata per accogliere anziani e affetti dal morbo di Alzheimer ed è sita ad Ardea, Roma.

I servizi offerti nella retta di base sono:

  • Vitto
  • Alloggio
  • Assistenza Medica una volta a settimana con Medico Geriatra Fisiatra
  • Assistenza infermieristica h24
  • Servizi Extra con personale esterno
  • Servizio di cucina personalizzata rivolta a tutti quegli anziani affetti da patologie ( ipertesi, Glicemici, Celiaci, Nefropatici)
  • Servizio Ospiti solo diurno ( non disponibile per causa Covid )
La struttura dispone di un ampio parco e ascensore interno, inoltre è perfettamente collegata con i trasporti urbani.
Contattaci per richiedere tutte le informazioni!

Aria condizionata e anziani: le precauzioni.

L’utilizzo dei climatizzatori è diventato sempre più diffuso come aiuto per affrontare le alte temperature dei giorni estivi che ogni anno mettono alla prova le famiglie e le persone di ogni età.

L’aria condizionata è spesso un ausilio necessario nelle zone più calde e può essere considerata anche un salvavita, soprattutto nel caso dei soggetti più deboli. Ma come per molti elettrodomestici di uso comune, anche per i condizionatori è sempre necessario farne un uso intelligente per non causare danni alla salute.

Questo principio è sempre valido e lo è ancor di più quando in casa vi sono anziani e bambini.

Se, infatti, l‘aria condizionata è un utile strumento per combattere il caldo eccessivo e soffocante, l’utilizzo smodato può essere altrettanto dannoso e provocare diversi disturbi.

Il getto diretto delle bocchette dell’aria condizionata può causare tracheiti, bronchiti, torcicollo, otiti, mal di testa e di schiena. È bene quindi dirigerle verso l’alto o in altre direzioni.

La principale accortezza quando si usano i condizionatori è la periodica pulizia dei filtri.
La frequenza dipende dall’intensità dell’uso, in media però con un uso quotidiano la pulizia va fatta ogni due settimane.
Mantenere puliti i filtri dei condizionatori consente una miglior funzionamento dell’apparecchio, ed è indispensabile per evitare la diffusione nell’ambiente di muffe o contaminazioni batteriche.

Per avere un ambiente confortevole, quindi, non è necessario abbassare all’eccesso la temperatura, ma basta anche diminuirla di quattro-cinque gradi rispetto alla temperatura di partenza.

 

Vacanze al mare degli anziani: i consigli utili.

Le vacanze per anziani devono rappresentare un momento di puro relax, lontano dallo stress e dalla vita frenetica quotidiana.
In particolare, se vengono scelte mete marittime, è importante seguire una serie di consigli utili per la buona riuscita della vacanza.
Innanzitutto, mai dimenticare la protezione solare e di bere tanta acqua quando si è al mare d’estate. Ciò vale anche e soprattutto per gli anziani in spiaggia, che si trovano ad affrontare giornate di caldo record pesanti da sostenere, anche se si è molto giovani.
Per ciò che concerne l’idratazione degli anziani al mare, è consigliato bere tanta acqua, almeno due litri al giorno e in spiaggia optare anche per succhi, frutta e altre bevande leggere, ma non ghiacciate.
La protezione solare è un altro punto cardine. Si consiglia di sceglierne una di ottima qualità, a schermo totale nei soggetti più delicati, ma non meno di 50 per tutti nei primi giorni di esposizione.
È importante ricordare di indossare anche un cappellino per proteggersi nelle ore più calde o in acqua.
La sola protezione solare non basta ad assicurarsi un’esposizione sicura e senza problemi.
Specie per anziani e bambini, sarebbe l’ideale scendere in spiaggia presto, magari prima delle 8:00, e di andare via entro le 11:00,  ritornando poi dalle 17:30 circa. In questo modo, si può godere delle ore solari meno aggressive ed esporsi in tutta tranquillità.
È quindi consigliato prenotare in un hotel che sia a due passi dalla spiaggia, così da potersi recare senza stress in camera quando si vuole.
Se l’anziano ha necessità particolari, ad esempio se per gli spostamenti si serve della sedia a rotelle, è importante che l’albergo prescelto sia a misura di anziano ed offra specifici servizi, anche di intrattenimento, così da rendere più comoda e rilassante la vacanza.

Demenza e insonnia: come affrontarla.

Molto spesso, tra le tante conseguenze delle varie forme di demenza, ci si ritrova a fare i conti con l’insonnia, ovvero la difficoltà a dormire la notte.

Questa condizione non solo può compromettere la salute ed il benessere generale del soggetto che ne soffre, ma anche la stabilità dell’intera famiglia.

Lo stress causato, inoltre, rischia di provocare ripercussioni sulla qualità dell’assistenza.
In questi casi bisogna, quindi, trovare il modo di garantire a tutta la famiglia un riposo sufficiente, cercando al tempo stesso di far dormire il malato.

È necessario, innanzitutto, cercare di rendere il girovagare notturno privo di pericoli, in modo da garantire una sicurezza adeguata.

Se, ad esempio, la camera da letto si trova in cima a una rampa di scale, è opportuno installare un cancello di sicurezza, che impedirà al tuo caro di scendere da solo le scale nel cuor della notte.

Può essere utile anche chiudere a chiave tutte le porte, tranne quella del bagno, ricordandosi in maniera particolare di quella della cucina.

Esistono, inoltre, vari tipi di dispositivi elettronici che permettono di accorgersi quando il malato si alza dal letto o esce dalla sua camera. In genere sono apparecchi poco costosi e di facile installazione.

Infine, è possibile attuare dei piccoli accorgimenti per cercare di prevenire il problema:

  • limitare i sonnellini del malato durante il giorno e mantenerlo attivo;
  • cercare di scoprire se l’insonnia ha qualche causa specifica (troppa luce, confusione, letto scomodo, ecc.);
  • consultare il medico se si ha il sospetto che il malato sia depresso;

Come assistere nell’igiene personale gli anziani affetti da demenza?

L’Alzheimer è una malattia degenerativa che colpisce il cervello. Tra le tante conseguenze di questa condizione, si può sviluppare una certa aggressività, anche quando viene chiesto semplicemente di partecipare ad attività quotidiane.

In questi casi, è spesso necessaria un’assistenza specializzata, in grado di seguire e soddisfare tutte le esigenze dell’anziano.
Particolare attenzione e delicatezza devono essere rivolte verso l’igiene personale, che rappresenta un ostacolo poiché i soggetti affetti da Alzheimer. Questi, infatti, possono provare una sensazione di violazione della sua sfera personale.

Alcuni piccoli accorgimenti possono aiutare a vivere il momento dell’igiene con più tranquillità, serenità e riducendo al minimo i momenti di crisi.

Ad esempio, il momento del bagno dovrebbe entrare a far parte della routine quotidiana e avvenire dunque allo stesso orario.
La difficoltà delle persone affette da demenza sta proprio nel fatto che non riescono a razionalizzare il mondo attorno a loro e questa confusione genera stress, ansia e a volte aggressività.
Il primo passo per migliorare la situazione è, dunque, non stravolgere la vita dell’anziano con richieste improvvise che non si aspetta.
Prima del momento del bagno vero e proprio preparate tutto quello che vi serve accanto a voi.
In questo modo non dovrete fare movimenti bruschi per raggiungere ciò che vi serve, oppure lasciare l’anziano solo per prendere qualcosa che si trova in un’altra stanza.

L’ansia e l’agitazione dell’anziano al momento del bagno potrebbero essere generate dalla vergogna che prova a dover mostrarsi nudo.
Per questo motivo è importante comunicare con lui per tutto il tempo, spiegando passo dopo passo quello che andrete a fare.
Un gesto utile potrebbe essere quello di usate asciugamani per coprire le parti del corpo che non state trattando in quel particolare momento.
Questo dovrebbe fare sentire l’anziano più protetto e al sicuro e diminuire il senso di vergogna.

Se il malato non è del tutto bisognoso di assistenza è importante lasciarlo fare da solo intervenendo solo in caso di effettiva necessità. Infine, potrebbe essere una buona idea ascoltare musica rilassante durante il momento del bagno: la musica ha un effetto terapeutico e potrebbe aiutare ad associare il momento del bagno a qualcosa di piacevole e rilassante piuttosto che a momento di sofferenza.

Se per il tuo caro desideri un’assistenza professionale specializzata, rivolgiti alla casa di riposo Domus Santa Rita!

Il rischio della disidratazione negli anziani.

Bere è importante a ogni età, ma ci sono fasi della vita nelle quali l’organismo non riesce più a riconoscere il bisogno di acqua e diventa necessario prestare maggiore attenzione ai segni di disidratazione.

Gli anziani, infatti, sono considerati come una categoria particolarmente a rischio di disidratazione, proprio perché con l’avanzare dell’età, iniziano a non sentire lo stimolo della sete e di conseguenza non bevono anche se l’organismo è effettivamente in carenza di acqua.

Inoltre, con l’età che avanza aumenta la probabilità che anche altri meccanismi di regolazione idrica non funzionino più al meglio, come ad esempio quelli basati sul corretto stato dei reni, spesso affaticati e non perfettamente funzionanti.

La prevenzione della disidratazione negli anziani, assume quindi un ruolo-chiave, soprattutto per chi svolge assistenza nei confronti delle persone in questa fascia d’età.

Alcune strategie di prevenzione e cura della disidratazione negli anziani possono essere le seguenti:

  • Definire un corretto apporto idrico quotidiano che si aggira intorno agli 8 bicchieri al giorno.
  • Attuare strategie incentivanti, ovvero dare delle alternative come tè, infusi alla frutta o succhi di frutta.
  • È bene mettere il bicchiere nelle mani della persona e attendere che questa termini di bere, rispettando i suoi tempi e le sue modalità.
  • È importante stimolare la sete ogni ora e mezza durante l’arco della giornata.
  • Limitare il consumo di alcolici e caffè che hanno un effetto diuretico.

La tecnologia: una “finestra sul mondo” per gli anziani.

In un periodo di emergenza sanitaria come quello attuale, in cui l’isolamento sociale rappresenta un dovere a tutela di se stessi e degli altri, la solitudine  si fa sentire sempre di più, diventando un tema su cui porre attenzione.

Le conseguenze della solitudine incidono in maniera particolare sulla salute degli anziani, che spasso possono diventare apatici e malinconici.

Inoltre sono portati a soffrire più facilmente di disturbi del sonno, di pressione alta e depressione, che si aggiungono ed amplificano le patologie croniche specifiche dell’invecchiamento tra cui la demenza senile e l’Alzheimer.

Nel tentativo di cercare una soluzione concreta a questo problema, si sta prendendo in considerazione il connubio tra gli anziani e la tecnologia, da sempre generalmente considerato fallimentare, ma che negli ultimi anni ha avuto un riscontro positivo.

È sempre più accettata, infatti, l’idea che la tecnologia possa aiutare l’anziano a reintegrarsi e a superare l’isolamento, diventando uno strumento utile non solo fra gli anziani autosufficienti ma anche tra coloro che sono assistiti a domicilio o nelle strutture residenziali.

Per questi ultimi può assumere un ruolo fondamentale, rappresentando un nuovo ma importante sistema di comunicazione e connessione con i propri familiari e, in generale, con mondo esterno.

Inoltre, apprendere come funziona il mondo digitale e imparare ad utilizzare un semplice smartphone, anche in maniera basilare, permette all’anziano di svolgere attività mentale, di allenare la concentrazione e di favorire uno scambio intergenerazionale per invecchiare in modo sano e attivo.

Tuttavia, spesso sono proprio gli anziani ad essere scettici sull’efficacia di questo connubio.

Per aiutarli ad approcciare questo nuovo mondo si consiglia quindi di:
  • mostrare come la tecnologia può favorire la comunicazione e la connessione tra le persone;
  • utilizzare un linguaggio semplice e chiaro;
  • spiegare la tecnologia attraverso esempi pratici;
  • utilizzare strumenti con software semplici e adatti alle loro esigenze (tasti più grandi);
  • mettere in guardia gli anziani sui rischi legati alla rete senza però spaventarli.

Giardinaggio: un toccasana per gli anziani.

Soprattutto in questo periodo di restrizioni, gli anziani sono messi a dura prova da un punto di vista psicologico, poiché spesso non si riesce a trovare il modo di occupare il tempo libero a disposizione, e ciò può provocare stati poco piacevoli di solitudine o addirittura di depressione.

Una delle attività che quindi vi vogliamo suggerire per riempire le giornate dei vostri cari è il giardinaggio, un impegno non particolarmente faticoso a livello fisico, ma che può dare grandi soddisfazioni.

Sia che ci si occupi di fiori, che si coltivino frutta e verdura, l’ortoterapia rappresenta una vera e propria valvola di sfogo per gli anziani. Infatti, si tratta di un’attività che può essere svolta sia all’aperto, che al chiuso, e che quindi la rende adatta in qualunque stagione dell’anno.

Uno dei punti di forza è sicuramente il fatto che può essere compiuta sia da soli che in compagnia di altre persone, condizione che aiuta la socializzazione.

Si notano anche benefici a livello di movimento e coordinazione del corpo, poiché nonostante sia un lavoro fisico leggero, il soggetto è comunque portato a darsi da fare per rinvasare fiori e piante, per annaffiarle, ecc.
Inoltre, quest’attività si presta bene anche per coloro che hanno ridotta mobilità motoria, magari con un piccolo assist nel caso di azioni più complesse.

Numerosi benefici si hanno anche a livello della sfera psicologica in quanto, veder crescere ciò che si è seminato, rappresenta una grande soddisfazione, che stimola e sprona i soggetti a fare di più, aumentando l’autostima.

Inoltre, il giardinaggio per gli anziani, secondo studi recenti aiuterebbe non solo a prevenire l’Alzheimer e la demenza in generale, ma anche a ridurne gli effetti nei soggetti in cui la malattia è già in atto.

Primavera: la stagione ideale per incrementare l’attività sportiva degli anziani.

La qualità della vita degli anziani risulta influenzata, oltre che dalla disponibilità di un adeguato sostegno familiare, sociale e finanziario, anche dalla conduzione di uno stile di vita sano, nell’ambito del quale l’abitudine a praticare attività fisica gioca un ruolo importante.

È provato, infatti che l’allenamento fisico acquista una particolare importanza nell’anziano perché aiuta a mantenere un buon equilibrio di salute del corpo e tutti i suoi sistemi, a rallentare il processo fisiologico di invecchiamento, nonché a migliorare il sistema vascolare e respiratorio.

Proprio a questo proposito, anche per gli anziani, la primavera rappresenta la stagione ideale per incrementare l’attività sportiva.

La mobilizzazione completa di tutte le articolazioni ed il potenziamento della muscolatura attraverso l’attività fisica regolare mette in azione numerosissimi meccanismi biologici che interagiscono con organi ed apparati.

Nello specifico, i benefici di un costante esercizio fisico sulla salute degli anziani saranno:

  • minore accumulo di grasso totale e addominale;
  • muscolatura più resistente all’affaticamento;
  • minore stress cardiovascolare e metabolico;
  • abbassamento della pressione arteriosa, della colesterolemia e della trigliceridemia;
  • ridotto rischio di patologie coronariche;
  • controllo del diabete di tipo II;
  • migliorano i disturbi vascolari periferici;
  • efficienza cardio respiratoria;
  • aumento della motilità intestinale;
  • benessere psicologico (minor rischio di depressione e ansia);
  • rendimento cognitivo superiore (più memoria e capacità di attenzione).

Il risultato sarà quindi un miglioramento della salute cardiovascolare e muscolare, ed una riduzione del rischio di malattie croniche, depressione, e declino cognitivo.